Visualizzazioni totali

lunedì 19 dicembre 2011

Grande Jannacci in una serata triste.

E' stato triste, ma parecchio triste, ieri sera.
Sembrava un funerale, una serata in "ricordo di..", un'imbalsamazione del ricordo.
Jannacci è geniale, lo è sempre stato. Secondo me, un artista si può definire "geniale" dalla scelta dei titoli dei suoi pezzi e lui è un maestro in questo.
Certo, stona un po' che bisogna ricordare un vivo, ma è logico in un paese che si dimentica dei Geni con una ferrata puntualità.
La demenzialità e la genialità in Jannacci vanno di pari passo, un passo troppo lungo per chi non lo sa seguire e in tanti, ahinoi, non l'hanno saputo seguire.
La serata non mi è piaciuta, non mi sono divertito, perchè Jannacci fa divertire, ieri sembrava un requiem (?).
Tanta gente che non c'entrava niente, altri che erano lì solo perchè "dovevano essere lì per forza", ma ne mancava uno. Sì, mancava Giorgio.
Chissà cos'avrebbe dato Enzo per rifare un pezzo come quando "bischeratamente" impersonava, con Giorgio, i Due Corsari.
Anche qui, l'Italia è arrivata tremendamente in ritardo, anzi, non c'è mai arrivata.
I Due Corsari (ripeto, Jannacci e Gaber) escono nel '70 con un disco che racchiudeva tutti i successi a cavallo dei '60 griffati Enzo e Giorgio.
Erano perfetti ed antesignani, ad esempio, per dare vita ai futuri "Blues Brothers" ma questo alla cinematografia italiana è sfuggito.
I Due Corsari avrebbero girato un film del genere in modo totalmente demenziale, improvvisando, divertendosi, perchè loro due hanno inventato un genere!
Che peccato, davvero.
Jannacci, è (stato) anche un meraviglioso compositore e pianista: sua, ad esempio, la musica di "Via del Campo" di De Andrè e vari accompagnamenti a Sergio Endrigo (un'altro Grande, dimenticato, da dar fastidio) e ad altri.
Enzo, un altro anarchico: negli anni '70 pubblica quattro dischi e non fa nessun concerto, sbattendosene sommariamente le palle di tutto e di tutti, perchè Jannacci è così.
Parlarne ancora sarebbe superfluo ed un po' offensivo nei confronti di chi ha comunque segnato un'epoca, epoca che con lui finisce con tanti saluti a chi non l'ha afferrata.

Per quanto concerne la serata di ieri, pochi punti emozionanti: Paolo Rossi, Dario Fo e Vecchioni che ha interpretato un capolavoro quale "Vincenzina e la fabbrica".
Per il resto, ripeto, Fazio dovrebbe spiegare il perchè sono stati invitati personaggi quali Irene Grandi (echicazzè?) e non Francesco Baccini, ad esempio, col quale ha firmato "Una canzone in allegria".

Mi piace ricordare Enzo con una citazione: "Quelli che votano scheda bianca per non sporcare.." (Quelli che... - 1975)

martedì 13 dicembre 2011

Ezio Vendrame

Classe 1947. Ex calciatore, ora poeta.
Tra le altre ha indossato le maglie di Udinese, Vicenza, Padova e Napoli.
In campo era geniale, fuori di più.
Calciatore di classe, di gran classe, segnava dalla bandierina del calcio d'angolo ma era un anarchico, un poeta, un pasoliniano, un grande amico di Piero Ciampi, uno che partecipava ad orgie messe in poesia qualche anno dopo, uno che beveva (e beve) tanto, uno a cui non si poteva chiedere di rispettare le regole.
Ezio mi ha fulminato nel 2003 con il suo libro "Vietato alla gente perbene", lo comprai dal titolo, a scatola chiusa.
Poi andai a cercare questo poeta-genio su Gogòl (cit.) e scoprì che questo aveva Tutte le carte in regola.. (cit.) per diventare un fuoriclasse!
Ma a lui non fregava un cazzo di guadagnare soldi, tant'è vero che quando gli veniva proposto di vendersi le partite rifiutava e rimaneva fuori squadra!
E' nato a Casarsa della Delizia, Ezio, come il suo (e mio) maestro.
Basta un episodio per raccontare Ezio Vendrame: partita di Coppa Italia a Livorno, in campo c'era Ezio, in tribuna a vederlo giocare, il suo amico (poeta) Piero Ciampi. Quando Ezio si accorse di quella grande presenza, prese il pallone in mano, davanti ad uno stadio allibito ed esclamò "Non si può giocare a calcio davanti ad un poeta!!". Espulsione per fallo di mano che lui festeggiò con Piero a litri di rosso (immaginatevi se succedesse adesso).
Vendrame è così, ora sta male, è solo, vive in Friuli, mal sopporta tutti, pure gli amici. Troppe sigarette, troppe sbronze, troppe scopate. L'ho cercato invano, non l'ho mai trovato.
Posso affermare che è uno dei più grandi poeti italiani viventi. Un personaggio assoluto, uno spirito troppo alto.
Mi chiedo: perchè in questo paese i Poeti muoiono soli e dimenticati?
Ezio Vendrame, l'ultimo dei "maledetti".

Sua questa citazione sublime: "Io non amo la tua fica perchè è fica, ma perchè è tua."

lunedì 5 dicembre 2011

Io sono anarchico

Io sono anarchico perchè l'essere anarchici è uno stile di vita.
Io sono anarchico perchè da adolescente pensavo di essere di destra (poi ho iniziato a leggere libri), a vent'anni pensavo di essere di sinistra (forse ho letto troppi libri).
Io sono anarchico perchè amo il rispetto ma non sopporto le imposizioni.
Io sono anarchico perchè amo l'Italia ma odio lo Stato.
Io sono anarchico perchè detesto i centri commerciali e mi mette tristezza la gente che ci passa del tempo dentro come se fosse dentro ad un film.
Io sono anarchico perchè la chiesa cattolica non ha niente a che vedere con Cristo e che tutti i sepolcri imbiancati, i colletti bianchi, le varie eminenze, vescovi, cardinali e papi sono stati il vero cancro italiano da sempre!
Io sono anarchico perchè per me Gaber è Catechismo e De Andrè è Vangelo.
Io sono anarchico perchè sono un sognatore, utopista quasi decadente nonchè un pazzo.
Io sono anarchico perchè sono favorevole a tutte le manifestazioni contro il potere ma sono consapevole che non serviranno mai a niente.
Io sono anarchico perchè la birra o è spinata come dio comanda o è tendente al piscio.
Sono anarchico perchè mi piace il verbo "fottere" se inteso per l'ambito sessuale.
Sono anarchico perchè ho rifiutato la televisione e faccio radio.
Sono anarchico perchè a ventidue anni sono stato fulminato da Pier Paolo Pasolini.
Sono anche anarchico perchè Tinto Brass è un genio del sesso e perchè Erri De Luca è un genio della parola.
Sono anarchico perchè "non ci sono poteri buoni".
Sono anarchico perchè il democristiano puzza, è un dato di fatto.
Sono anarchico perchè non esiste la Padania, figuriamoci il Parlamento Padano!
Io sono anarchico perchè nel consiglio di amministrazione della Siae c'è Mogol: assurdo.
Sono anarchico perchè gli uomini che prendono il macchiatone non li sopporto.
Non sopporto i piduisti, gli esterofili e la volgarità.
Non sopporto tutta questa privatizzazione, non sopporto che il debito pubblico ce lo dobbiamo accollare per forza noi!
Non sopporto che Massimo Troisi sia quasi dimenticato e non sopporto che Francesco Nuti sia stato dimenticato del tutto.
Non sopporto che chi ha idee nuove non abbia la voce per esporle.
Per queste e per tante altre cose sono anarchico.
Io sono anarchico perchè andrò a votare sempre ma non voterò questi partiti e queste coalizioni dietro i quali si nascondono un'accozzaglia di mafiosi, corrotti e corruttori, carnefici e vittime comprate, idioti, benpensanti, preti eccetera eccetera eccetera (cit.)

Non so voi, ma io.. sono anarchico!

lunedì 28 novembre 2011

Gioca e sei felice.

In tabacchino, la settimana scorsa, una signora sui sessanta circa, pronunzia le seguenti frasi mentre fa uscire una banconota da cinquanta euro dalla borsetta (coccodrillata) per pagare il conto "E pensare che con tutti i soldi che diamo allo Stato.. mancano solo quelli per il Lotto, siamo proprio degli ebeti. Ahahahahah". Ahahahahahaha lo dico io, che non ho mai giocato una schedina e neanche un gratta (gratta, gratta..) e vinci.
L'importante è rendersi conto dell'errore e poi perseverare (?).
Non conosco l'ammonto totale delle entrate dello Stato per i giochi (che sono da ritenere "gioco d'azzardo" a tutti gli effetti) come il Lotto ed affini.
Dopo quell'episodio in tabacchino, mi è venuto in mente che vedevo una smania così pazzesca verso il gioco solo nella Jugoslavia che si stava dividendo, quando io bambino, portavo assieme a tanti altri, aiuti umanitari nel centro della futura Croazia.
Il meccanismo mentale è semplice: voglio diventare ricco, l'unico modo per farlo (senza rubare) è quello di tentare la fortuna, non importa come.
Perfetto, anche qui, lo Stato ti aiuta.
Sì, ti aiuta a sperperare i tuoi soldi.
Provate a pensare ad una famiglia di tre persone che giocano anche solo due schedine alla settimana (mercoledì e sabato), e moltiplicate la spesa per le 52 (cinquantadue) settimane in un anno.
Sì, sono belle cifre, sono cifre che magari farebbero più comodo se spese in altri modi.
Eppoi (?) c'è la televisione che censura Luttazzi e fa vedere degli spot pubblicitari come quelli dei superalcolici (ma con la scritta benpensante "bevi responsabilmente"), delle automobili che fanno i 300 km/h (ma poi dove li faranno sti 300 km/h, visto che il limite massimissimo è 130??) e dei giochi di Stato con sigle orecchiabili e, come sottofondo, la voce di un pirla che ti provoca "Ti piace vincere facile?". Ed i più ci cascano.
Altre mode degli ultimi anni: poker online e scommesse (per non parlare delle "macchinette" nei bar).
Sia ben chiaro che: uno è libero di spendere i propri soldi come vuole, per carità, ma almeno buttateli al cesso per divertirvi: una cena, un disco, un libro, un regalo, cioè ce n'è!
Il quadro di tutto ciò è desolante: un paese che sprofonda di debiti e gli italiani che sperano (giocando, alè) che lo Stato gli regali duecentomilioni di euro.
P.S. guardate fuori, i maiali che volano.

lunedì 21 novembre 2011

Lasciate in pace Fabrizio

Premetto che nel mio blog parlo a titolo personale, come sempre, e volevo porre all'attenzione di chi mi legge una cosa che per me suona (è proprio il caso di dirlo) come un bestemmione in chiesa.
Premetto, inoltre, che sono assolutamente ignorante musicalmente (nel senso tecnico) ovvero che non sono un musicista e che il pianoforte ho smesso di suonarlo all'età di 12 anni a causa di un'insegnante che me l'ha fatto odiare (...).
Dopo queste due premesse mi sembra doveroso esprimere il mio "sentire" sull'ultimo lavoro fatto a Fabrizio De Andrè.
Sì, avete letto bene: fatto "A" Fabrizio De Andrè.
Lo trovo un lavoro qualitativamente talmente di bassa lega che sembra quasi sia stato fatto a puro scopo economico (?).
Di Fabrizio conosco tutto: tutte le sue opere (a memoria), un figlio, alcuni suoi stretti collaboratori, alcuni suoi ex musicisti, alcuni suoi grandi amici.
La voce di Fabrizio è una delle prime voci maschili che io ho sentito e ascoltato, fin dai primi anni della mia vita, quando mia madre veniva a svegliarmi con "Storia di un impiegato" piuttosto che con "La buona novella".
La mia infanzia ha avuto come sottofondo la sua voce profonda, straordinaria, inimitabile e da contralto, tutti quei suoni un po' etnici e un po' genovesi che hanno segnato, soprattutto, gli ultimi album di Faber.
Detto questo, non sono certo il tipo che mette in discussione la London Simphony Orchestra, non ho gli strumenti, non potrei mai.
E' come se il Trota avesse da ridire su un articolo di Montanelli: non ci sta, dai.
E' come se Bergomi insegnasse a palleggiare a Maradona (potrei continuare all'infinito, ok, mi fermo qui).
Questi fotomontaggi musicali non ci stanno. Non mi piacciono, non li voglio sentire e non comprerò mai quest'ultima genialata.
Fabrizio me lo voglio ricordare che canta "Ho visto Nina volare" mentre pizzica le corde, senza troppe pippe intorno, perchè De Andrè non ne ha bisogno.
Fabrizio De Andrè è come un Magritte: puoi metterci anche la cornice più costosa del mondo attorno, ma è il dentro che risplende.
I pezzi che racchiudono quest'ennesima raccolta Deandreiana sono sempre i soliti e siccome sono sempre i soliti, ci si deve pur inventare qualcosa, o no?
Non voglio pensare al motivo per cui è stato fatto questo, dico solo, da amante appassionato, che non ce n'era assolutamente bisogno.

Fabrizio, perdonali, perchè non sanno quello che fanno (cit.).

lunedì 14 novembre 2011

Quanto durerà ancora questa festa?

In questi giorni di giubilo e di feste nazionali vengono tremendamente buone le parole di Giorgio (Gaber n.d.r.) nelle quali specificava quanto il voltagabbanesimo sia sport diffuso e ben praticato nel belpaese "Qualcuno era comunista perchè prima (prima, prima..) era fascista..".
Non che Giorgio (Gaber n.d.r.) abbia mai sbagliato i tempi tecnici previsti delle varie catastrofi ma in "Qualcuno era comunista.." oggi si dovrebbe veramente riflettere.
Era come nel "post tangentopoli" quando tutti giuravano sui propri figli (cit.) di non aver mai (assolutamente, mai) votato la DC.
Silvio è caduto (ma ne siamo davvero sicuri?) e si continua a festeggiare.
Si festeggia come quando Rossi rifilò la tripletta al Brasile nell'82, si festeggia come quando Grosso infilò la Germania all'ultimo secondo nel 2006, si festeggia come quando i Jalisse vinsero Sanremo nel '97 (eh?). Insomma, si festeggia. E' gloria nazionale, è segnale che gli dèi non si sono dimenticati di noi, è con vibra e vibrante soddisfazione (cit.) che siamo un paese libero!
Ah sì?
Allora festeggiamo anche chi ha abbandonato il Titanic prima che affondasse, beatifichiamo le Carlucci (dio mio, la Carlucci..) e gli Straquadanio di turno, piangiamo per l'addio di Fede al suo nontelegiornale, eccetera eccetera eccetera.
Di lui ci mancheranno tante barzellette e tante citazioni, che al momento ci sono sembrate surreali, dette da un marziano, ma che poi ci hanno fatto fare il callo a quello che era (da quasi 20 anni) il nostro Premier.
E' un peccato che se ne sia andato, già.
Ora il PD non potrà più chiedere le "dimissioni" di nessuno, D'Alema ha perso il suo miglior alleato, Napolitano con l'ultimo monito ha tagliato la testa al toro, sanguinante e quasi già morto.
Dopo di lui, chi c'è? Monti che investe Veronesi (sì, quello che lotta contro il cancro e allo stesso tempo appoggia gli inceneritori e che dice che "il basilico è cancerogeno"...) ma che allo stesso tempo da fiducia a Settis, rettore della Normale di Pisa (respiriamo).
Cosa ci aspetta? Ci aspetta che non abbiamo più scuse, che non possiamo più scaricare colpe al puffetto, che non possiamo più fare (troppe) facili ironie su BrunettaGasparriScajolaSantanchè etc.
Ci aspetta di essere responsabili (in senso lato, per carità) di noi stessi.
Ci aspetta di diventare Italiani, una volta per tutte e che questi ventenni già vissuti, non si ripetano più.

"Abbiam fatto l'Europa, facciamo anche l'Italia.." ('Io non mi sento italiano' - G.G.)

lunedì 7 novembre 2011

Con quella faccia un po' così..

Eh già, cantava così l'Avvocato Paolo Conte descrivendo un po' tutti noi che torniamo a Genova.
Sì, perchè Genova è di tutti, un po' per partito preso, un po' perchè per chi è cresciuto con i cantautori non può non essere un po' genovese nel sangue.
Zena, vecchia repubblica marinara, città dei poeti, dei navigatori partiti per scoprire il mondo, dei camalli, delle puttane, dei travestiti, di un dialetto mischiato al portoghese, di quell'aria che si respira solo in Via del Campo, di noi che il 4 novembre siamo rimasti tutti con quella faccia un po' così.
Distruzione, morte, fango.
Genova è una terrazza sul Tirreno, risplende tra le luci del porto ed il riflesso che l'endegu du matin irrompe sul mare, su quel mare.
Ora Genova ha la faccia di chi ha le mani sporche di fango ed il viso felice perchè via XX Settembre va ripulita, perchè non si può lasciarla così, la nostra Zena.
E allora tra un Luigi Tenco ed un Fabrizio De Andrè, tra un Bindi ed un Paoli, tra un Baccini, Lauzi ed un Fossati si sente in lontananza un belin di qua ed un belin di là, perchè lo si ammetta, pure il belin è parola di uso comune in tutti noi.
Le Notti di Genova che sono state scritte da Oliviero Malaspina e cantate da Cristiano (De Andrè n.d.r.) risuonano come un inno meraviglioso per la città del (e non di) mare.
"E adesso che ti penso io muoio un po', se penso a te un po' mi arrendo, alle voci distratte dei quartieri indolenti, alle ragazze dai lunghi fianchi e a Te che un po' mi manchi.." (Notti di Genova).
Rendiamole omaggio a questa puttana seducente che basta una volta per vederla e già ci faresti l'amore per sempre.
E' già finito il tempo del fango, Genova si rialza e si rialzerà e diventerà ancora più maledettamente seducente di prima.
E visto che "noi genovesi" siamo ostinati e contrari nel sangue, ci pare impossibile che anche questa volta la colpa sia di madre Natura.
Ci pare impossibile che i morti annegati siano perchè un fiumiciattolo ha straripato.
Ci pareva doveroso che un politichino (cit.) qualsiasi avrebbe dovuto far visita agli "angeli col fango" ed invece l'unico (non) politico che si è fatto vedere, anche solo per un abbraccio a quella gente, è stato un altro grande genovese, Beppe Grillo.
Ed è pur troppo scontato che nella mente di tutti risuonino le note di Dolcenera di Fabrizio come una storia un po' inventata e che quasi non ci ricordiamo più.

martedì 1 novembre 2011

Il rumore assordante dell'assenza, oggi sono 36 anni.

"Non c'è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogan mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l'aratro rispetto al trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l'anima del popolo italiano; il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione) non solo l'ha scalfita, ma l'ha lacerata, violata, bruttata per sempre."

Questo è un inciso di Pier Paolo Pasolini di un articolo apparso nel Corriere della Sera, il 9 dicembre del '73.
Non sto certo qui a spiegarvi il pensiero "filo-pasoliniano" 36 anni (oggi) dalla sua morte.
Pasolini è stato un omicidio di Stato, perchè lo Stato non tollerava e mal sopportava questo intellettuale, pettinato con la riga in parte, dai modi e toni pacati e che con la stessa pacatezza schiaffeggiava le orecchie degli italiani.
L'immensità del Maestro sta nell'avere, per primo, messo in primo piano la coscienza collettiva di un popolo peccatore perchè ha sempre scelto la schiavitù.
E' una schiavitù (ormai solo apparentemente..) intellettuale, per carità, ma è una schiavitù voluta, decisa e, con la perversione del pensiero, accettata.
La libertà, intesa come "valore" (termine che aborro) è un'illusione, non esisterà mai.
Esiste però la "libertà interiore" che dobbiamo scoprire e scavare all'interno di noi stessi.
La coscienza, messa a dura prova dal fascismo intellettuale in voga oggi, è paragonabile ad un albero spoglio, cresciuto in mezzo ad un campo di terra battuta, dove il gelido vento invernale lo smuove e lo mette a dura prova di resistenza.
Sta a noi rimanere in piedi con tutto questo vento, per il resto, non c'è più niente da fare. (cit.)

lunedì 24 ottobre 2011

Quando il macabro diverte

Chissà cosa direbbe Darwin riguardo all'evoluzione della razza umana oggi.
Sicuramente sarebbe consigliato di non accendere la televisione in sua presenza.
Per carità, me ne guardo bene dall'essere "perbenista" o "buonista", ma qui non si dà mai molta importanza al fatto che le stesse immagini che vedi tu, uomo, le possa vedere anche un bambino.
Allora che lavoro farebbero i vari pseudodirettoriditelegiornale (?) piuttosto che gli ideatorideipalinsestitelevisivi? Già.
Siamo un paese psicofarmacizzato (cit.) di salotti televisivi in cui si discute (?) se Sarah Scazzi è stata violentata e da quanti, in cui si parla per mesi della ragazza massacrata in Umbria piuttosto che di quella in provincia di Bergamo.
Ed è un plastico dietro l'altro, una bocca rifatta dietro l'altra, un opinionista (?) dietro l'altro che buttano fango (merda) sulle anime di queste persone.
E mentre questi cialtroni guadagnano come avvoltoi per discutere sul "macabro", va in onda un reality qualsiasi, un bestemmione (contestualizzato, per carità) qualsiasi, un politico qualsiasi.
Siamo tutti attenti a ciò che viene discusso, sappiamo tutto di questi avvenimenti: ora del delitto, chi ha fatto cosa e come è stato fatto. Tutto.
Lungo spazio ad interviste del giornalaio di Avetrana, piuttosto che dell'opinionista (che di solito è un attore di fiction fallito) che dice la sua su questo o quel fatto.
Bello parlare dei morti, soprattutto perchè è difficile che tu venga contraddetto.
Bello anche vedere l'immagine straordinariamente ironica (!?) sulla morte di Marco Simoncelli, un ragazzo (prima che un campione).
E' tutto un divertimento: allora divertiamoci!
L'evoluzione dell'uomo ha portato a risultati sicuramente incomprensibili, ovvero, adorare l'orrore.
L'adorazione dell'orrore è prassi praticata in tutto l'occidente, specialmente in Italia.
Gheddafi (sì, quello del baciamano) ne avrà torturati a centinaia di innocenti, ma è proprio necessario far vedere il suo volto sanguinante (non sangue finto.. ) nelle ore del meriggio?
A quanto pare, è necessario. Così si fa share, audience. Si specula, evvai.
E poi chissenefrega (cit.) se i bambini vedono queste cose, d'altra parte dovranno pure diventare adulti, no?
No. C'è modo e modo per diventare adulti: ad esempio, che gli adulti, quelli veri, aiutassero loro di imparare ad apprezzare il bello della vita che non sono le tette grosse o i bicipiti scolpiti.
Il bello è semplicemente un tramonto, un pallone che rotola in un prato, un cane.
Per il "brutto" c'è tempo (cit.) e non c'è tempo che non venga.

lunedì 17 ottobre 2011

Lo "stupefacente" Giovanardi

E' vero che lo squallido mondo della politica ospita cani e porci (più i secondi, a dir la verità) ma è altresì vero che non tutti devono per forza avere libertà di parola.
Uno come Giovanardi, ad esempio, non dovrebbe neanche apparire.
Dovrebbe essere un brutto incubo, uno di quelli che poi ti svegli col fiatone, tutto sudato, e ti chiedi se quei mostri lì, esistono davvero!
Sì, quei mostri lì, purtroppo esistono davvero.
Egli esiste, e ogni tanto ne dà segnale, ovviamente in negativo.
Le sue boutade sono pressochè impresse nella memoria di molti, ad esempio nelle famiglie Aldrovandi e Cucchi.
Giovanardi all'epoca aveva addirittura anticipato La Russa (che, in quanto a minchionerie..) dicendo che Stefano "se l'era cercata, e che comunque la polizia non ha colpe...." e che Federico "doveva essere fermato in qualche modo, non si può far girare un drogato in quelle condizioni...".
Amen.
Descrivervi l'espressione di Ilaria (Cucchi) quando una volta le chiesi cosa ne pensasse di Giovanardi è impossibile.
Le lacrime sul viso dolce di Ilaria mi sono ancora oggi un nodo che probabilmente non scioglierò mai.

Brunetta, Calderoli, Gasparri, Capezzone ed affini, sono tutti personaggi su cui pure l'ironia diventa troppo stretta, Giovanardi invece non è uno su cui puoi ironizzare, perchè Giovanardi fa proprio incazzare!
Come quando, qualche giorno fa, il SOTTOSEGRETARIODESTOC. è andato a San Patrignano nella benevola (??????) comunità di Muccioli junior.
Vedendolo, i pazienti avranno pensato al perchè loro si sono fatti curare e a questo qui hanno dato un sottosegretariato, ma si sa, l'Italia è il paese della meritocrazia.
Davanti a 1500 persone, il nostro, l'ha sparata troppo, davvero, troppo grossa "con l'impegno di tutti, si è riusciti in questi ultimi anni, a far calare il consumo di sostanze stupefacenti".
Poi il discorso (?) è continuato ma fermiamoci qui, perchè occorre snocciolare qualche punto di domanda a questa affermazione:
1) Premesso che non ti rendi conto di ciò che hai detto, sarebbe utile sapere in base a COSA tu sia venuto alla rivelazione di questo enorme risultato.
2) Basta informarsi un po', magari leggere qualche libro, e si viene a conoscenza, mio bel Giovanardi, che proprio negli ultimi 5 anni, la 'Ndrangheta, ad esempio, ha QUADRUPLICATO il fatturato annuo, in termini di sostanze stupefacenti. Qui la domanda sorge spontanea: non è che per caso i boss delle 'ndrine se la sparano direttamente in vena la droga che comprano?
3) L'inizio della frase è interessante "Con l'impegno di tutti...". Tutti, chi? La polizia? Topo Gigio? L'Armata delle Tenebre? Paperino? Suvvia, Giovanardi! Ma chi sono 'sti "tutti"? Come fai a dire una cosa del genere e pretendere che la gente ti creda? I cartelli colombiani e messicani importano in Italia quantitativi inimmaginabili di droga ogni mese, le mafie fanno fatturati dell'importanza di 6 finanziarie e tu mi dici che con i tuoi amichetti (sniffatori di professione, per altro) sconfiggi l'impero del male?

Ascolta Giovanardi, a parte che hai sbagliato nettamente lavoro ma di questo tu non te rendi conto, l'unico tuo pregio è di avere l'accento come quello di Gino Cervi in "Peppone e Don Camillo" e quando ti sento parlare mi fai venire in mente quei due grandi del cinema. Detto questo, ogni volta che apri bocca, crei catastrofi.
Sei un democristiano bigotto, negli anni in cui i democristiani contano meno di Pecoraro Scanio (eehh?), sei una palla di lardo che, tra le righe (?), reputa giusti gli ammazzamenti di Cucchi e di Aldrovandi, sei quello che ha replicato a Vasco di "andarlo a dire alle famiglie con delle vittime, se di marijuana non è mai morto nessuno!" sei arrogante e di solito l'arrogante è uno che pensa di avere la ragione in tasca. Anche qui, hai toppato. Di marijuana non è mai morto nessuno, ciò non toglie che è più salutare bere una tazza di camomilla (lo sappiamo..) ma se Vasco deve andare a chiedere scusa ai parenti delle vittime dei morti PER UN'INCIDENTE STRADALE (e non di marijuana), io vorrei che tu, GIOVANARDI, risarcissi le famiglie dei morti di tumore ai polmoni perchè i soldi che la gente spende in sigarette te li intaschi anche tu, Giovanardi.

Riposa in pace Stefano, riposa in pace Federico. Non sa quel che dice.

lunedì 10 ottobre 2011

Stevejobs, (non) mi mancherai.

La morte di Steve Jobs mi ha lasciato un mezzo sorriso sul volto, non perchè ci sperassi, sia chiaro, ma perchè la morte mai non muore. (cit.)
Conosco la storia di Steve Jobs superficialmente non fosse altro per un documentario che ho seguito due estati fa con conseguente replica del "famoso discorso" ai neolaureati replicato in maniera ossessionante su e da facebook in questi giorni.
Jobs è stato un maledetto genio di questo secolo e questo mi basta.
Quello che non mi basta è il vedere l'affannosa passione (?) con cui il popolo del web ha salutato il nuovo messia (a quanto pare).
Lacrime, cilicio, gogna, suicidi di gruppo, pianti isterici, acquisti dell'ultima creazione della Mac (?) eccetera eccetera eccetera!
Non biasimo, non credo, non sono affamato e non sono pazzo.
La cosa che rende più triste tutta la vicenda è la massa che osanna un uomo (che la scuotesse proprio come un tuono, cit.. azione sbagliata!) che dalla sua ha avuto il merito di inventare qualcosa che prima non esisteva, lode e gloria, evviva.
Non ho mai avuto una gran passione per gli inventori moderni, forse perchè le invenzioni più importanti del '900 (in senso negativo) sono state la bomba atomica e Gasparri.
Jobs era una multinazionale con il saio da predicatore, un buon predicatore ed è forse questo che ha fatto da collante alla sua incredibile genialità.
La gente non ha bisogno di Steve ma solo di Stevejobs. Una marca, un'idea (un concetto, cit.) che è soltanto un'astrazione (ricit.).
La bramosità con cui vengono ripetute le frasi pronunicate da Stevejobs in vita, sono un qualcosa di insopportabile, suvvia.
La mia personale tristezza è l'osservare che per altri (e veri) geni di questo e dello scorso secolo non vi è stato pari trattamento.
Siamo liberi (?) di idolatrare chiunque, quantunque et ovunque.
Stevejobs la marca, l'icona, la mela morsicata ne sarà ben felice.
Steve, probabilmente ne avrebbe fatto volentieri a meno.

martedì 4 ottobre 2011

Il dialetto calabrese in tutto il mondo.

Ho terminato da qualche giorno la lettura del libro-intervista a Nicola Gratteri, dal titolo "Malapianta", a cura di Antonio Nicaso (Ed. Mondadori).
La Calabria è famosa nel mondo per (a mio modestissimo parere) il più bel mare italiano, quello della costa tirrenica soprattutto, e per aver dato i natali a Gattuso (?).
Ciò che viene spesso sottovalutato è l'esistenza della 'Ndrangheta che dall'ultimo decennio è la mafia più potente del mondo. Se Cosa Nostra ha fatto "rumore" con le stragi, la 'Ndrangheta usa compromessi silenti per arrivare ovunque. In tutto il mondo.
Secondo alcune indagini recenti della Cia è la mafia economicamente più potente ed è l'organizzazione in grado di cambiare le sorti del pianeta per potenza militare ma anche per potenza politica.
E' un'organizzazione diversa da Cosa Nostra poichè non è verticistica: non vi sono gerarchie e nemmneno capi.
Qui, sono tutti capi, ovviamente a seconda del grado d'importanza del cognome.
La 'Ndrangheta fa registrare un morto ammazzato ogni 190 ore, l'ultimo in ordine cronologico aveva 17 anni.
Si fa beffa di sistemi "vecchi" di potere come l'alleanza politica: oggi tutto è della 'Ndrangheta.
In Calabria non vi è azienda sotto il braccio armato delle 'ndrine: dal lattaio alle fabbriche siderurgiche.
Direte voi, cosa importa a questi qui del lattaio che al massimo fattura briciole? Niente, infatti, però mettere sotto scacco il lattaio è dare un segnale che questi qui non abbassano la guardia. Mai.
Mentre in Sicilia negli anni 90 i mafiosi erano occupati a far saltare in aria i magistrati, i calabresi hanno stretto accordi sul business più potente di tutti i tempi: la droga.
Tutta l'America del Sud è "colonizzata" dagli 'ndranghetisti che hanno accordi rigidissimi con i cartelli colombiani e messicani (i maggiori produttori di cocaina al mondo) con i quali si scambiano favori.
La droga che parte nei container dal Sud America arriva nei porti "amici": Olanda, Germania, Spagna dove vi sono pochissime leggi restrittive al riguardo, per poi farli arrivare "in qualche modo" in Italia.
L'Africa è colonizzata attraverso il mercato nero dei diamanti, l'Asia per gli organi, l'America per la droga, l'Europa per gli investimenti.
Gli 'Ndranghetisti hanno soldi, eccome se ne hanno, e investono (e lo fanno ora, quando non può farlo nessuno) sul mattone. Il Nord Italia è completamente in mano alla 'ndrangheta che in occasioni come la TAV e l'EXPO si tuffa a capofitto.
Il giro d'affari dell'organizzazione criminale più potente al mondo è pari al PIL di 4-5 stati africani all'anno.

Una volta lo Stato combatteva i mafiosi, ora le due parti sono difficilmente differenziabili.

martedì 20 settembre 2011

Istruzioni per l'uso: la schiavitù

"L'ideologia malgrado tutto credo ancora che ci sia, è il continuare ad affermare un pensiero e il suo perchè, con la scusa di un contrasto che non c'è [...]". Questo è il ritornello di "Destra e sinistra" di Giorgio (Gaber n.d.r.), scritta alle prime albe del nuovo secolo.
Giorgio (Gaber n.d.r.), è risaputo che dal sottoscritto è amato, venerato ed adorato artisticamente et umanamente eccetera, eccetera, eccetera (cit.), era un uomo (?) che parlava di "pensiero", di "omologazione" e di "ideologia": termini che oggi non esistono più.
Termini che oggi fanno paura o che non fanno paura proprio per niente, proprio perchè, hanno perso il peso (poichè ogni parola ha un proprio peso specifico) del valore che ad esse era intrinseco.
Come fai, oggi, a parlare in questi termini? Non si può.
Non si può perchè "la morte sta nel non essere compresi" (daje).
La realizzazione dell'annientamento del pensiero è avvenuta grazie all'omologazione consumistica, capitalistica ed umana.
Una è la naturale conseguenza dell'altra.
Si voleva riprodurre lo stesso sistema del fascismo, del nazismo, del comunismo ma in maniera più subdola, più viscida.
Ecco come Giorgio (Gaber n.d.r.) e Pier Paolo (Pasolini n.d.r.) s'intrecciano e s'intersecano come due pilastri del pensiero, questo (chiaramente) sconosciuto.
Non si può oggi parlare di ideologia perchè non c'è. I "valori" della destra storica, ora, appartengono alla sinistra radical chic mentre i "valori" (soprattutto economici n.d.r.) della sinistra appartengono a quell'ammasso circense che risponde al nome della destra (??????) odierna.
Nella vita, come nella politica (quella vera), vi sono degli incontrovertibili dati di fatto, ne cito uno: il giustizialismo appartiene ad un pensiero liberale e destrogeno, cosa che nulla ha a che vedere con ciò che si definisce di "destra" oggi.
Ecco che allora se la colonna portante della democrazia e la linea continua da seguire per chi fa politica è, da sempre, l'ideologia, ovvero, la passione verso una precisa linea politica, e questa viene a mancare, vi è solo del gran marasma. Appunto.

Il "pensiero" è ciò che nobilità la persona, la rende libera e soprattutto la rende partecipe alla vita pubblica. Il pensiero, oggi, non esiste quasi più, poichè è stato anestetizzato da decenni di "cura massmediatica". Cito un esempio per rendere più chiaro il concetto: in un paese civile e normale (per i confusi, chiarisco che non sto parlando del nostro) un inquisito per Mafia sarebbe processato, condannato e mandato in galera. Da noi questo non succede ma quel che è peggio, ed è qui che entra in campo (?) il "pensiero", non si scandalizza nessuno.
Nessuno più si rende conto che un mafioso non può rappresentarmi e tanto meno governarmi.
Qui, passa alla grande, il teorema (da bar) secondo il quale "sono tutti uguali, se ci fossi tu, faresti altrettanto". Sto cazzo. (p.s. ora capite perchè ho una certa ostruzione non con i bar ma con chi ci passa la vita dentro)
Il piano perfetto per rendere un paese schiavo si conclude con un ultimo, ma fondamentale, passaggio: chiamasi "omologazione".
L'omologazione è comunque una scelta libera del popolo. Tutti siamo liberi, per fortuna. L'omologare è rendere definitivamente schiave le persone che avendo annientato un pensiero proprio, concedono la propria vita agli altri, senza mettersi in gioco in prima persona.
Esempio: domenica scorsa (18 settembre n.d.r) in molte piazze italiane vi era una raccolta firme per cercare di far promuovere un referendum per abolire la legge elettorale attuale, secondo la quale, chi ci rappresenta viene nominato dalle segreterie dei partiti: peggio che da noi, solo l'Uganda. (cit.)
Perfetto esempio della schiavitù popolare, ma ancor più perfetta, è l'etichettatura a "branco di comunisti" detta e fatta dalle demenzialità omologate che popolano questo paese. Si pretende troppo se si cerca di far capire loro che questa è una cosa che gioverebbe all'intera comunità, ecco che allora, la civiltà perde contro la dittatura, chiamata da Pasolini "civiltà dei consumi".
Notate bene che queste tre parole (pensiero, omologazione ed ideologia) sarebbero parallele, nelle dittature si incontrano.
La tanto vituperata "crisi" è nata da questi concetti, studiati a tavolino da chi, crocefiggeva Hitler ed esaltava Gandhi. Alleluia!

lunedì 12 settembre 2011

Proseguere

Io vi giuro, l'ho cercato nello Zanichelli questo verbo ma non l'ho trovato!
La disperazione, ammetto, mi ha pervaso, mi ha indotto in notti insonni, cercavo la via più facile per un messaggio post-mortem ma non ho trovato parole.
Non posso non sapere i verbi alla mia età!
Poi mi hanno detto che il verbo "proseguere" è un verbo della "lingua padana", una lingua che ammetto di non conoscere.
Meno male (cit.) che c'è il Trota a favellare sovente questi vocaboli alla nazione, è un po' come quando vai all'estero e non conosci la lingua e inizi ad imparare le parole nuove un po' alla volta.
Io me la sono sempre cavata a gesti, all'estero, e pare se la cavino bene pure loro, coi gesti.
Splendido quando Bossi senior fa il dito medio alla propria gente (ai propri sudditi) ed essi invigoriti esultano e si genuflettono all'idealista, all'intelligenza ed educazione sopraffine di quest'uomo.
Cosa vuoi farci? Io non sono italiano, sono padano e quasi non me ne accorgo!
Che sciocco.
Sperando che qualcuno ci illumini con un nuovo aggettivo tipo "saoeèporeax" che voci di corridoio mi indicano voglia dire "buono" in italiano, e che "aeroopqopèe" voglia dire "cattivo".
Altri aggettivi li stanno pensando, ergo, bastano questi due.
Ma andiamo con ordine: chissà cosa avrebbe detto Fausto Coppi se un Borghezio qualsiasi l'avesse invitato al "Giro della padania"? Chissà se a Totò avesse fatto ridere la barzelletta di tal Sacconi (ripieni) che con una metafora (daje) ha spiegato con implacabile satira la manovra finanziavia, paragonandola ad uno stupro a due suore. Che ridere.
Di certo a questo Governo non manca l'ironia. Guardate Gasparri: no, non ha detto niente. Appunto: guardatelo.
Stavo contando quanti Talleri mi erano rimasti prima di prendere le sigarette e poi ho riflettuto che Giovanardi è contro tutto, tranne il fumo, forse perchè non è ancora andato a spiegare ai morti di tumore ai polmoni quanto male faccia il fumo.
La Gelmini (lo ripeto, la rima è facile, troppo, suvvia!) che snocciola perle a menadito, annunciando che sua figlia, ovvero una "figlia di..", non sente assolutamente la crisi.
Per passare all'evergreen Silvio Nostro che deve solo ringraziarlo questo "paese di merda" perchè se fosse nato in qualsiasi altro paese avrebbe collezionato plotoni di Settimana Enigmistica tra un'arancia e l'altra.
E pensare che "l'Italia peggiore" non ha ancora dato un calcio nel sedere al simpaticissimo Brunetta forse perchè il calcio va dato con il piede e non con lo stinco (non la capite, lo so).
Ma vallo a spiegare, tu, a Gentilini "il sceriffo" (dai, licenza poetica) di Treviso che anche se toglie le panchine ai barboni perchè a loro è vietato dormire, in qualche modo dormiranno lo stesso.
Vallo a spiegare che più ti metti contro gli immigrati, con slogan del tipo "sparate a vista ai gommoni che arrivano" prima o poi arriva un immigrato a farti capire che sei un coglione.
Insomma, il repertorio è completo. Manca una scorreggia in diretta di uno a caso, Calderoli,e poi siamo veramente finissimi ed sorgivi (cit.).
Certo ci sarebbero tutti i crismi per mandare a casa questi quattro inetti ma.. sì, c'è un "ma".
Ma chi li manda a casa? Bersani? Sì, forse Samuele avrebbe più polso e carisma, alla fine basterebbe cantare "Ciao ciao belle tettine" che tutti i Berluscones sarebbero rincoglioniti e forse più vulnerabili.
Invece no, c'è quell'altro di Bersani. Quello che si deve prendere seriamente solo quando Crozza lo imita.
Eh già (cit.), basterebbe una spallata alla Gentile per pungere il culo del Re, basterebbe che si imparassero a memoria "Qualcuno era comunista.." di Giorgio (Gaber n.d.r.) per capire cosa si deve e cosa non si deve fare.
La Casta domina, predomina e comanda.
E pensare che a mezzo mare da qui, un gruppo di negri ci ha dato l'esempio di come in pochi mesi e con l'aiuto della rete, si sia potuto cacciare un tiranno che troneggiava da decenni.
In fondo, è vero, basterebbe poco ma la gente che ha tagliato la testa a Gheddafi non gira in auto blu, quella è gente incazzata. Più o meno come Franceschini, il finto prete.
Contestualizziamo il tutto, per carità.

lunedì 5 settembre 2011

Non scherziamo.

La generazione di Giorgio (Gaber n.d.r.) ha perso, la mia non scende neanche in campo.
Ammesso e non concesso che volesse scendere in campo (cit.? ) in che campo la farebbero scendere?
E allora ben vengano i padri e i nonni che ti dicono che loro all'età nostra avevano "...eccetera, eccetera...".
Non è nemmeno tutta colpa della manovra di Tvemonti se siamo tutti a novanta gradi.
In fondo, cosa si può pvetendeve da uno che abbina la giacca blu con dei pantaloni mavvoni ad una confevenza di Stato?
E non è neanche colpa dei migliori alleati di Berlusconi (il Pd) che in questo paese hanno la stessa importanza che ha avuto la Duna nei bilanci della Fiat.
La colpa si deve cercare indietro, molto indietro nel tempo e l'unico superstite (?) di "quel" tempo si chiama Giulio, tutti gli altri sono figli suoi. Erano democristiani e, diamogliene atto, hanno seguito le antiche scritture alla lettera "andate e moltiplicatevi".
Purtroppo non si sono moltiplicati, si sono quadruplicati.
Allora ecco il giusto ragionamento leghista (?) "apriamo i Ministeri al Nord!" mentre la folla acclamava lanciando Talleri (non ridete) e cantando inni Verdiani (sì, perchè Verdi è noto sostenitore padano.. mannateveneapiavvelander...!).
Eh già (cit.), ci voleva che togliessimo a quei porci romani (citazione bossiana, senior) il nucleo del potere.
Poco importa se ora quei palazzi sono vuoti e serviranno per sistemare "i figli e i nipoti di..".
Cosa può fare la mia generazione? Forse, l'unica reazione è quella violenta perchè pure coi referendum non si è andati troppo lontani.
Beppe Grillo ne ha lanciato uno (firmato anche dal sottoscritto) per il Parlamento Pulito, consegnato a Prodi quattro anni or sono.
Quel faldone di migliaia di firme di Italiani giace sepolto in un cassetto.
Probabilmente i fogli firmatari saranno stati usati da Sircana per segnarsi il numero di cellulare di qualche trans con l'uniposca nero.
I ricercatori (eh?) a casa, i laureati a casa, i lavoratori a casa.
Il popolo dei santi (già), dei poeti (pfff) e dei navigatori (per mare), è diventato il popolo dei navigatori in rete.
Ed è una rete ben costruita, provata da anni, pronta ad azzerare qualsiasi forma di dispetto a questo Stato che odio e che ci ha (da tempo) tagliato le gambe.
Questa rete non sparirà mai, come non sparirà mai "Via Bettino Craxi".

martedì 30 agosto 2011

Il "fenomeno Mannarino": un fenomeno.

Nello stagno cui si è fermata la musica d'autore italiana, trova spazio tal Mannarino, all'anagrafe Alessandro, romano de Roma.
Ha un palmaires ricco di due album, il primo intitolato "Il bar della rabbia" (2009), il secondo, che lo ha portato all'apice del successo (?) si intitola "Supersantos" (2011).
Ammetto che non ho acquistato nessuno dei due capolavori (?), anche perchè sarei in debito addirittura con Amedeo Minghi(a) "tuttùtatata", ma forse sto esagerando o forse no.
Dicevamo Mannarino, due baffi alla Romeo Benetti e una parlata che fa invidia al tipico porchettaro di Trastevere, un nutrito numero di fans per lo più romani (e vorrei vedere..) ma anche no.
D'istinto pesco il pezzo più "in" dell'ultimo disco, dal titolo "L'Onorevole" che narra la storia, cioè, che in realtà non capisco bene cosa narri: "Preso un lavoro e perso una donna/andò sul canale a cercare la luna/ma trovò nell'acqua salmastra l'altra sua faccia, solo più scura/e fece finta di non aver mai avuto paura/fece finta di non aver mai amato nessuna/andò al bar del cielo vuoto (?)/da bere costa poco/lo paghi doppiamente solo il giorno dopo/ordinò tre bicchieri di ghiaccio ed uno di perdono [...]". Trovo inevitabili scopiazzamenti anzi, pardon, "ispirazioni" (fiuuuu) al Gaber del teatro canzone, a De Gregori e a Fabrizio de Andrè. Può essere che mi sbagli.
Altro pezzo forte del disco è "Serenata silenziosa" dove si "ispira" nudo e crudo a Rino Gaetano (pace all'anima sua) dove estrappolando una strofa dice "C'è chi ha detto faccio er manovale/Il giorno che s'è fatto proprio male/L'hanno messo fori a un ospedale/Adesso dice faccio l'animale [...]".
Potrei continuare con altri pezzi di questo meraviglioso (?) album ma me (e ve) li risparmio.
Nell'epoca di PERFACTOR e di AMICI un Mannarino ci sta pure, sia chiaro, solo che le mie orecchie hanno sentito, ed i miei occhi letto, paragoni con i muri portanti della canzone d'autore (quella vera!) italiana: Gaber, Guccini, De Andrè, Gaetano etc.
C'è chi dice "Mannarino è Mannarino ebbasta!!" e per fortuna, dico io.
La parlata in romanesco e questa faccia da commissario degli "spaghetti western" hanno fatto di lui un'icona.
Meno male che il buon Mannarino si è messo in testa di fare il cantastorie ora, dove il nulla va a braccetto con la mediocrità. Logico pensare che se il Nostro avesse iniziato negli anni '70, sarebbe durato il tempo di una prova in una sala prove dei quartieri popolari romani, poi mi vedo la scena di qualcuno che gli avrebbe detto (alla Mario Brega) " 'A Mannarì, ma che cazzo stai a dì?".
Bello ricordare Rino Gaetano, ma, ricordateglielo, lui, Rino, è di un altro pianeta.

SignorC 2011

lunedì 8 agosto 2011

No Vasco, io non ci casco (cit.)

"Perchè la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia..".
Così, nel 1996, Vasco scrisse uno dei versi più belli della storia della musica italiana (per i profani, il pezzo in questione è "Sally", impropriamente spesso accreditato alla Mannoia, la quale, ne è solo un'interprete), ha sempre detto, il rocker di Zocca, che quel pezzo è autobriogafico (come tanti suoi del resto) ma dopo tutto ciò che è uscito in queste ultime settimane, quel verso, sembra profetico.
Eh sì, la vita a volte è proprio un brivido che vola via ed il fatto che tu sia Vasco Rossi, di Zocca, il più grande rocker italiano, ipermilionario (forse di più) e idolatrato da milioni di persone a lei (alla vita) non interessa.
Ecco che se ti chiami Vasco Rossi hai quasi il dovere a non star male e a non chiedere aiuto.
L'Italia è il paese campanilistico da sempre, tutto ciò che può innescare una miccia di discussione è il benvenuto.
Ecco che allora la depressione di Vasco è diventata la notizia dell'estate. Molti ci sguazzano, pochi hanno rispetto (di un uomo, prima di tutto).
L'ultimo album è il suo grido d'aiuto, un aiuto che lo ha riportato quasi alla qualità dei tempi di "Liberi liberi" o di "Vivere", pezzi straordinari.
Vasco, si è denudato del cazzuto stile rock e sta alzando bandiera bianca, a suo modo, per carità, ma fa pena.
Che dire? Niente di più che anche se si ha tutto dalla vita, non vuol dire che si sta bene (vai con la retorica).
E lui, onesto intellettualmente come sempre, lo ha gridato e detto.
Orribile ed abbastanza schifoso l'atteggiamento di coloro i quali parlano dell'argomento nei seguenti termini "Vasco depresso fa ridere i polli", sì, d'allevamento (cit.) come essi.
E' sport nazionale quello di sparare sulla croce rossa.
E' un po' come quando vincemmo i mondiali nel 2006, chi chiedeva la testa di Lippi prima, poi si è costruito un mezzobusto del mister da mettere in salotto, per poi chiederne la testa dopo la debacle del 2010. Sì, siamo questo paese qui.
Artisticamente Vasco lo si può discutere o meno, ma l'aspetto umano sarebbe, come minimo, da rispettare.
Coraggio, Anima fragile, rimettiti in moto e regalaci un'altra Sally.

lunedì 1 agosto 2011

Ma dove siamo arrivati? (Norvegia)

A dire il vero, la fama dell'italiano "pizza-spaghetti-mandolino-baffineri-mafia" iniziava a starmi abbastanza simpatica (?).
Sì, perchè viaggiando abbastanza, anche all'estero, quando conosci un indigeno, inizia la pappardella.. (a me una volta mi hanno anche detto "Del Piero", dandomi una bella pacca all' orgoglio mai mascherato d'esser Gobbo!) e poi, suvvia, mica possiamo nasconderci dietro ad un dito, mica possiamo negare l'esistenza che le bombe mafiose non fossero scoppiate a Palermo ma a Toronto? Mica possiamo sdoganare la famosa associazione tra la "pizza connection" e Totò (informatevi), eppure..!
Eppure, dicevo, nell'ultima settimana, quando andremo all'estero, ci sentiremo dire in italiano maccheronico "ma quante str...ate sparano lì da voi?".
Eh già (cit.) perchè come possono esser definite le boutade (o meglio, boutanade) di Feltri e Borghezio dopo la strage in Norvegia?
Qualche demente li stima pure, quei due lì, eh sì, ma cosa vuoi, Signor C, pure tu, polemico, comunista, anarchico, volgare, presuntuoso.
Queste sono, sovente, le etichette che mi appiccicano dietro quando inizio a fare il Gramsci della situazione (...) e inizio ad odiare gli indifferenti, ma soprattutto, quando sfoggio il mio amore sviscerato per Pasolini ed inizio ad odiare gli stupidi.
Stupido, sì, citando Forrest Gump "Stupido è chi lo stupido fa".
Ma se per Borghezio possiamo anche trovare delle attenuanti, sai è pirla di natura, il fatto che è (anche) europarlamentare e che rappresenti l'Italia in Europa è ormai diventata una logica conseguenza.
Borghezio (che ogni volta che lo vedo mi fa venire in mente il famoso rutto di Fantozzi) è abbastanza comprensibile nella sua incomprensibilità (?) e potremmo anche pensare che il suo non pensiero, riguardo alla Norvegia, abbia la sua ragion d'essere.
Attenzione: ha la sua ragion d'essere perchè odiando tutti, per una mente malata è facile accostarsi e ritenere "buoni propositi" quelli del pazzo, anzi no, i pazzi sono ben altra cosa (...), dello stragista norvegese.
Ma Feltri? Direttore (se, vabbè..) di un giornale? Lì non ci sono giustificazioni che tengano, lì se un norvegese incontra Feltri per strada ha tutto il mio compiacimento se gli sputa in un occhio (e sarebbe il minimo).
Poi, essi, sono anche quelli dell'abbassare i toni, che predicano la non violenza etc.
Sono uscite delle "caratteristiche" dell'assassino: cattolico, di estrema destra, nemico dell'Islam etc.
Tutte caratteristiche che un leghista medio annovera.
La differenza sta nel compire un gesto e nel pensarlo e basta ma l'odio vi è comunque in entrambi i casi. L'idea della "razza pura" l'aveva lo stragista come ce l'hanno i "puritani" di casa nostra.
Ecco perchè un Borghezio qualsiasi è quasi "logico" si comporti così, perchè è nel suo (non) pensiero.
Un direttore di un giornale, forse dovrebbe sapere che le parole hanno un peso e che se ci fosse davvero qualche lettore del suo giornale (e purtroppo ce ne sono), magari, potrebbe pensare "beh, se l'ha detto il Direttore..".
Si auguri Feltri che non succeda più nulla di simile da oggi fino alla sua morte, perchè, altrimenti, una briciola di coscienza sporca ce l'avrebbe.

p.s. Vi consiglio di non andare in Norvegia in vacanza, perchè per colpa di due imbecilli, ce ne rimettono oltre 50 milioni di persone.

lunedì 25 luglio 2011

La "questione morale" e i conati di vomito

Guardo Blob in questi giorni, eh sì, perchè d'estate va anche bene rilassarsi un po' no?
Anzi, guardo i primi 30 secondi di Blob di ieri (domenica n.d.r.) e poi spengo immediatamente quell'elettrodomestico che Giorgio (Gaber n.d.r.) paragonò "ad una lavastoviglie" ne "Il Corrotto" in cui, con raffinata incazzatura, derideva questo ammasso di fili capace solo e soltanto di trasmettere il nulla.
Blob è l'unico programma televisivo che mi piace perchè sputa con ridente realismo la verità, sapendo di far salire la bile all'esofago di chi ha già cenato.
Ebbene, in quei 30 secondi, ho visto due immagini (e situazioni) nuove ahahahah (poi ci arriviamo) per il nostro paese: la Bindi che, intervistata, definisce la "questione morale come punto fondamentale per la ricostruzione del partito (...)" e subito dopo un'immagine del faccione lardoso ed inquietante di De Michelis (ecco la risata isterica a chi era riferita).
Chi non è del tutto sprovvisto di nozioni del ridicolo e drammatico malaffare durante la Seconda Repubblica può avere due tipi di reazioni a tutto ciò:
- associa la Bindi e De Michelis in qualche gioco erotico e perverso (suvvia, non stiamo parlando di gente brutta, ma di brutta gente);
- spegne la tv e se ne va smadonnando contro la mamma di questi due individui.

Se analizzassimo in un altro periodo storico, da un altro luogo e senza conoscenza alcuna, la frase di Suor Bindi, non sarebbe da conati di vomito, perchè la "questione morale" è forse la più elevata forma di politica ed indietreggiando di un bel po' di secoli, possiamo addirittura dire che la Bindi si sarebbe ispirata agli Antichi Greci, i padri della democrazia, quando per "politica" loro intendevano un'arte, un servizio, un qualcosa di addirittura poetico.
La frase suscita conati di vomito se la si ascolta oggi: luglio 2011.
Come fai tu, Bindi, a nome del tuo partito (?) prendere per il sedere ANCORA gli italiani con questo monito ridicolo?
Forse pensano davvero che l'anarchia del potere (cit.) possa veramente mietere teste (nel senso di cervelli) ancora per molto.
Come puoi tu, Bindi, ergerti a paladina della neo filosofia tra un Penati ed un D'Alema?
La credibilità (questa sconosciuta) è ormai andata persa da quando avete costruito tutti insieme allegramente la Casta.
Non vi crede più nessuno e se tu mandi uno slogan con queste parole, come può reagire un: cassaintegrato, disoccupato, studente, lavoratore a gettone, lavoratori che versano contributi per una pensione che non vedranno mai, non lavoratori con famiglie a carico che sperano sempre che "il vento è cambiato" ma che in realtà la puzza del compromesso (citazione borselliniana) resta e resterà per sempre?
Allora mi faccio platonicamente portavoce di chi non ha più i conati di vomito (perchè ha già vomitato) per le vostre dichiarazioni e vi dò un consiglio: "state zitti, se potete".
Non peggiorate la (vostra) situazione, perchè, altrimenti, uno ci crede davvero che queste stronzate le diciate apposta per dar man forte ad un avversario (?), clinicamente morto, per tornaconti generali.
Nei momenti in cui Bersani imitava Crozza (?) facendo sorridere (almeno) gli italiani, hanno (SEL e IDV) spodestato il regno di Milano, Napoli, Cagliari etc e si poteva anche "sopportare" che il PD si fosse "appropriato" delle vittorie, che vittorie non sono.
Da quando avete iniziato a recitare la pantomima degli ultimi quindici anni siete ripiombati nell'oblio vuoto e nullo di cui avete sempre avuto pieno possesso.
La sinistra è esistita per un mese, poi è diventato un centrodestra un po' meno schifoso.
Gli italiani, cara Bindi, hanno bisogno di SINISTRA, quella vera, perchè ne hanno tutti le palle piene di questi furbetti del quartierino.
Purtroppo per noi il vento è tornato quello di prima, quello che aveva previsto Licio Gelli, quello che la futilità ha omologato la popolazione costruendo quasi vent'anni di regno del nulla.
Siamo arrivati alla P4: fate in modo che non si ritorni alla P38.
Scusate lo sfogo.

p.s. Non ho voluto appositamente scrivere nulla su De Michelis, la sua faccia parla da sola.

p.p.s. Rosi Bindi ed Umberto Bindi, ve lo assicuro, non sono neanche lontanamente parenti, e te credo (cit.)

martedì 19 luglio 2011

Diciannove anni dopo, grazie Giudice.

E' abbastanza imbarazzante parlare di Paolo Borsellino oggi.
E' imbarazzante perchè Borsellino era il simbolo di valori di giustizia che oggi sono solo un ricordo.
E' imbarazzante vedere che lo Stato, che egli ha difeso dando la propria vita, è stato il suo carnefice.
E' imbarazzante perchè Borsellino era un uomo dai valori di destra, quella di Almirante, non quella di Capezzone.
E' imbarazzante perchè troppi politici (ergo "omuncoli") si sono serviti del suo nome per sponsorizzare degli affari loschi.
E' racapricciante vedere Maroni e Fini alla cerimonia per l'anniversario della strage di Via D'amelio. Praticamente oltre il danno, pure la beffa.
E' un falso mistero, il mistero appunto dell'agenda rossa di Paolo Borsellino, un'agenda che il Giudice portava sempre con sè e che ha portato con sè anche in quel 19 luglio 1992, ma che dopo qualche minuto dall'esplosione qualcuno l'ha fatta sparire.
Chissà quali nomi e quali verità conteneva quell'agenda rossa.
Paolo Borsellino, un Uomo, prima che un Giudice. Un santo laico, uno che credeva nello Stato. Devo ammettere che a quei tempi ci avrei creduto anch'io nello Stato e quindi nelle Istituzioni ma purtroppo oggi le cose sono un po' diverse.
Oggi non c'è un nemico vero, oggi ci sono amici finti: questo è il dramma.
Come fai a fidarti di uno Stato che è al 90 percento colluso? Come fai a fidarti delle Istituzioni quando non sono più dalla parte del cittadino (Val di Susa docet) ma solo dalla parte dei potenti, dei regnanti, dei reggenti?
Come si fa a portare avanti il verbo di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Rocco Chinnici, Ninni Cassarà etc. ?
Non hanno fatto in tempo, i Giudici, a smascherare la collusione della politica con la mafia perchè tramite i Servizi Segreti, sono stati fatti fuori prima.
Amo la figura ed il fascino di Paolo Borsellino: pettinato con la brillantina, baffi della lunghezza giusta (da buon siciliano), fumatore incallito e amante della vita.
Leggendo libri sulla vita di Borsellino (vi consiglio Francesco La Licata, il più grande conoscitore di Mafia esistente, oppure Felice Cavallaro, gran giornalista sui fatti di Cosa Nostra) mi son reso conto della sensibilità, della semplicità e dell'amore del Borsellino Uomo con i suoi tre figli e con la moglie, ma anche con gli agenti di scorta con cui ormai condivideva praticamente un'amicizia (ed una fine annunciata).
Uomini come Borsellino ce ne sono ancora, penso ad Ingroia (che Belpietro e Feltri, puntualmente, non smettono di denigrare, chissà perchè..) e a tanti altri.
Uomini di Stato che fanno il loro dovere, davvero, ce ne sono ancora, ma sono soli perchè combattono contro i mulini a vento. Perchè le organizzazioni criminali (riprendo uno degli ultimi scritti di Borsellino) "continuano a vivere grazie alle infiltrazioni mafiose nell'apparato pubblico" (Val di Susa?), vincono magicamente (?) appalti, demoliscono questo nostro meraviglioso paese.

La Mafia era l'Antistato. Ma lo Stato dov'è, ma soprattutto da CHI è rappresentato?

Riporto due citazioni famose del Giudice, sperando di far capire che c'è sempre una scelta tra il male ed il bene.

"Parlatene ovunque di Mafia: nei bar, nelle scuole, negli ospedali, basta che se ne parli!"

"Ho perfetta coscienza che fino a che la lotta alla mafia non diverrà un 'movimento culturale', essa, non verrà mai sconfitta."

Grazie Paolo, le Tue parole, camminano con noi, ogni giorno.

martedì 12 luglio 2011

Sono "Asincrono"

Questa settimana parlo di un amico, non un semplice amico, un amico fraterno, uno di quelli che quando ci vediamo (capita tre, quattro volte l'anno a causa della lontananza) un abbraccio è un abbraccio fraterno, un sorriso è un sorriso vero, uno sguardo è uno sguardo d'intesa perchè viviamo le stesse vite.

Non sono abituato a fare recensioni e non la farò nemmeno questa volta, non mi sento in grado, però mi sento in grado di trasformare le emozioni che ho provato ascoltando e vivendo un disco in parole scritte e spero lette.

Luigi Mariano è quell'amico di cui sopra, una persona di un'umiltà e di una spiritualità che lo rende una perla rara nel panorama artistico italiano.
Qui mi faccio una domanda e (non) mi dò una risposta (cit.). Perchè Luigi, nonostante i continui premi vinti (l'ultimo risale a domenica scorsa, trattasi del "Premio Bindi" per il miglior testo) continua ad essere un artista di nicchia?
Perchè Luigi nonostante scriva, canti e suoni le sue canzoni è ascoltato dagli aficionados e viene quasi evitato dalla grande platea?
Ecco, a questo non so rispondere, o forse sì.
Il suo primo album ufficiale (gli ufficiosi mi sa che li abbiamo in pochi) si chiama "Asincrono" ed al suo interno annovera i seguenti pezzi:
-Il giorno no;
-Il negazionista;
-Questo tempo che ho;
-Solo su un'isola deserta;
-Il singhiozzo;
-RAI libera;
-Edorado;
-Asincrono;
-Non ti chiamerò;
-Il solito giro di blues;
-Cos'avrebbe detto Giorgio;
-Canzone di rottura;
-Intimità.

Sono 13 pezzi, ognuno dei quali diverso e simile tra loro, con il comune denominatore dell'emozionalità.
Cade a pennello (cit.) una citazione di Oliviero Malaspina il quale tempo fa mi disse "Non esiste una canzone bella o brutta, esiste una canzone emozionale e non emozionale".
Ciò che trasmette Luigi nel suo "Asincrono" è qualcosa di raro e perciò unico; quasi tutti i suoi pezzi sono emozionali (ti bacchetto ma con dolcezza fraterna).
Ho la fortuna di essere innamorato della musica d'autore, un'amore che mi porta a commuovermi, ma questo succede non con tutti, ovviamente. I mostri sacri (li sapete dai..) non si toccano, ma Luigi penso non abbia nulla da invidiare a chi sta nello scalino appena sotto l'olimpo dei grandi.
Devo dire che questo disco ha una forte tendenza gaberiana (d'altra parte..) nello scrivere e nella pronuncia delle parole. La timbrica e l'ironia in certi pezzi, ricordano Giorgio più che mai.
Ci sono dei pezzi, invece, che non hanno nulla di gaberiano, perchè sono griffati col marchio "Mariano".
E' impossibile ascoltare "Edoardo" e non commuoversi, la lacrima me la strappa sempre.
E' difficile ascoltare "Io non ti chiamerò" e non emozionarsi perchè ti porta a pensare ad amori finiti, a rapporti chiusi senza spiegazioni e lì, mentre il pezzo va, ti chiedi "ma se ci fossimo perdonati quella volta, cosa sarebbe successo?".
Come non riflettere ascoltando "Il negazionista", come non commuoversi (noi gaberiani ancor di più) quando parte "Cos'avrebbe detto Giorgio"?
Con "Edoardo" Luigi si mette a nudo, non nascondendo che quel pezzo è anche un po' autobiografico e questo mettersi in gioco, credetemi, non è da tutti; racconta la storia del più sfortunato della dinastia Agnelli, la pecora nera della famiglia. Il pezzo parte ed è già una mazzata, con Luigi che dà voce ad Edoardo, uno che non ha mai avuto voce in capitolo nella sua breve vita, inizia con la frase "Non sono come te papà, non amo le luci (..)" e poi continua con "di notte scrivo canzoni, poesie e a volte parlo con gli angeli (...)".
Luigi con il suo "Asincrono" è la dimostrazione vivente della bassezza culturale musicale e poetica italiana. Il suo portare in giro la sua arte anche per un panino ed un rimborso spese con il quale riesce a malapena a pagarsi il treno di ritorno non è da lodare, è da santificare.

Ora vai Luis, inabissati tra muri d'aria e cielo, con il tuo sorriso, con la tua semplicità, con la tua chitarra a tracolla, rendi grandi chi ti ascolta e se esiste una giustizia divina, quello scalino lo salirai presto.
"Armadi di abbracci" fratello mio.

martedì 5 luglio 2011

L'Italia migliore

Io credo che il TAV non si farà.
Non si farà perchè la politica ed i politici hanno perso irrimediabilmente credito davanti ai cittadini.
Non si farà perchè raramente in questo paese c'è stata una presa di posizione così forte da parte di tutta la valle, anzi, da parte di tutta Italia.
Non si farà perchè i valsusini e gli italiani tutti, hanno capito l'inutilità del progetto, i soldi (nostri) da spenderci e le gare d'appalto (truccate).
Qui si parla di 70 (settanta) km scavati dentro le montagne per commerciare aria, perchè, sebbene sia malsana, ci resta quella.
I valsusini hanno dimostrato che a volte il popolo tira fuori gli artigli, e visto che vive perennemente in cattività, è difficile fargli cambiare idea.
Quella gente ha dato un grande esempio di attaccamento alla propria terra ma soprattutto hanno gridato al mondo che gli accordi politica-mafia a loro fanno schifo e non li vogliono!
Sono un grande esempio e Maroni dovrebbe fare dei distinguo quando parla di "criminali" perchè se si riferisce ai black block vi dirò che mi sembra impossibile che questi cialtroni nell'era tecnologica non possano essere individuati in qualche modo.
Dopo il G8 a Genova ho sempre pensato che questi disgraziati fossero parte dello Stato. Forse mi sbaglio, forse no, in ogni caso non sarebbbe la prima volta che lo Stato si mette in mezzo per decretare egli stesso un capro espiatorio.
Le famiglie che manifestavano con i bambini sono un esempio dell'Italia che resiste (cit.) e che non molla.
Grazie davvero!
Al solito, non uno straccio di politico dalla parte del popolo. Proprio ora che sono diventati quasi tutti puritani dopo i referendum, tutti buonisti e samaritani.
Ma quando mai?
Sempre e solo Grillo si è schierato dalla parte dei cittadini, dalla parte più debole, dov'era la Bresso che un anno fa attaccava i grillini rei di non averla votata?
Bresso, se fossi stata in mezzo a quella gente domenica, forse un po' più di simpatia l'avresti guadagnata. Ah si, tu di elezioni non ne fai più quindi non ti sarebbe servito a niente.

lunedì 27 giugno 2011

Anomalie: Vajont-Val di Susa e De Magistris-Falcone

Sembra di tornare indietro di 50 anni se si guarda alla Val di Susa.
Anzi, precisamente, sembra di tornare al 1963. Sì, perchè in quell'anno venne compiuto dall'allora ancor potente politica e dalla Sade (l'Enel di oggi) quella che è stata una delle più grandi stragi avvenute in terra italiana: la strage del Vajont.
Ciò che è avvenuto all'epoca, sta avvenendo ora in Piemonte.
Stessa farsa, stesse non promesse, stesse modalità ma soprattutto stesse vittime: i cittadini.
Solo che nel '63 non c'era la Rete (e che Dio la benedica!) e allora era molto più facile prendere in giro la gente. In compenso però c'era una giornalista che scriveva sull'allora quotidiano del popolo, ovvero, l'Unità. Si chiamava Tina Merlin, chi non sa nulla di questa grande ed immensa donna vada e si informi. E' per donne come Tina Merlin che io mi sento orgoglioso di essere italiano!
Cosa sta succedendo in Val di Susa? Molto semplice. Sta succedendo l'ennesimo scempio fatto al nostro Paese, nonchè, l'ennesima abiura e violenza nei confronti del popolo.
L'Italia (inteso come resto del paese) se ne sta sommariamente sbattendo i coglioni ed è qui l'errore.
Ciò che è successo sul Vajont nel '63 e ciò che sta succedendo in Val di Susa oggi non è da sottovalutare. Domani se a questi serve casa tua, chiamano la Polizia, ti pestano e si prendono casa tua! Non si può tacere, sia che voi siate salentini, sardi, calabresi, veneti, toscani etc. !
Ormai siamo al delirio, il tav oltre che essere una macchina da soldi per la 'Ndrangheta (che in Piemonte, nonostante quel che dica la LEGA, fa affari d'oro!!!) è un'opera inutile.
Una di quelle macchine superpotenti che non ci servono e che non sono utili.
E' una linea ferroviaria (Torino - Lione) che collega commercialmente l'Italia alla Francia, peccato che di merce da far viaggiare ormai non ce n'è più e che la si faceva viaggiare in treno prima della guerra. Ora si usano gli aerei ed i container.
L'enorme spreco (che ovviamente verrebbe saldato dalle tasse italiane: ora vedi perchè il Debito Pubblico cresce? Perchè si buttano nel cesso i soldi!) di denaro sarebbe il minimo; per fare questa linea ferroviaria devono smantellare una valle e farne colate di cemento.
Questo non è progresso, questa è demenza, anzi, questa è mafia!
Poi è inutile che la Bresso l'anno scorso si sia incazzata (ad elezioni perse!) perchè "i grillini non mi hanno votata". Perchè tu, Bresso, in nome del PD, ci state mangiando sopra a quelle persone.
Sono dei falsi preti (i vertici del PD) che per le mazzette venderebbero ad una congrega di assatanati la loro madre.
La Val di Susa sta rispondendo tramite le famiglie, i padri, i figli, il popolo! Nessun partito e nessun giornale che parli dandone un'importanza primaria. Nessuno!!
Ecco che allora la Lega il "padroni a casa nostra!" se lo può attaccare come manifesto vergognoso di come siano più venduti dei venduti, ecco che il PD non si deve confondere con la Sinistra, il PD è solo una parte di Casta che con i lobbisti del PDL (quel che ne rimane) e degli ex democristiani (che in questo paese non moriranno mai!!!) si stanno spartendo il bottino di un paese allo sfascio. Devono pagare tangente alla 'Ndrangheta, i partiti, quindi ormai è ovvio che sono alla mercè della malavita. Mi pare un quadro rassicurante per il futuro.
Da questo blog va un caloroso abbraccio ai ragazzi che difendono le proprie radici e che combattono i potenti in Val di Susa, sono in continuo aggiornamento con loro, e prossimamente vi sarà un'intervista con una donna "dei centri sociali" come dice Fede, in realtà è una madre di 3 figli che è una mia lettrice e che è scesa in strada a prendere botte per manifestare (che in questo Regime non è più un diritto!).

A Napoli sembra di vedere Palermo della fine anni '80. Gunny (De Magistris n.d.r.) sembra infatti la fotocopia di Falcone.
Lasciato solo da tutti: provincia, regione, Stato.
Sta combattendo una guerra da solo, come se riguardasse solo lui, contro l'antistato che è la Camorra.
Gunny non è uomo che si arrende, si accende il sigaro con il fiammifero fatto scintillare sul tacco degli stivali. E' un duro e non ha paura di nessuno.
L'anomalia con la battaglia anti mafia che il pool stava facendo, rimettendoci uno per uno la vita, è inquietante come la battaglia che De Magistris sta combattendo a Napoli.
Sobbalza alla mente che nessuno dei precedenti sindaci (Iervolino docet) ha mai avuto problemi di tal tipo, semplice, basta farsi comprare dalla Camorra senza rompere più di tanto le scatole, che sarà mai!!
Gunny non ci sta: quando un camorrista incontra Gunny, il camorrista è un uomo morto (cit.).
Magari la Camorra fosse veramente l'antistato. L'antistato è in realtà lo Stato.
Ecco perchè Napoli è davvero sola, perchè si trova a combattere una partita contro tutti.
Perchè i rifiuti nelle strade non sono solo napoletani, perchè sui rifiuti le mafie prendono tanti soldi quanto una finanziaria!
I rifiuti di Napoli sono di tutta Europa, sicuramente di tutta Italia.
La Lega dice che "è giusto aiutare Napoli, ma i rifiuti restino al Sud, perchè con noi non c'entrano!".
Vai Gunny, soffia via la polvere dalla giacca in pelle ed uccidili tutti!!

lunedì 20 giugno 2011

Elenco delle causee (ultimissime) della fine del Berlusconesimo.

Allora, andiamo con ordine, in un mese o poco più il partito della libertà/amore/gioia e letizia (cit.) ha annoverato nel suo palmares questo:
-Sconfitta alle elezioni;
-Sconfitta al referendum (N.B. non vittoria della sinistra, ma sconfitta di chi vedeva anche il MIO di futuro sottoforma di centrale alla Homer Simpson e di chi voleva sfuggire con un Legittimo Impedimento!);
-Silvio ormai al collasso fisico, umano, mentale (?), comico etc. ;
-Le sortite di Straquadanio e di Brunetta (sono casi limite: è come quando un ateo nel letto di morte diventa devoto di tutti i santi del Paradiso ed "esige" un miracolo);
-L'incazzatura (è una non notizia) di Bossi (si rende conto che ormai certe alleanze seppur congrue dal punto di vista economico si sono rivelate assurde soprattutto sotto quello della coerenza. Spero di non ricordare solo io come Bossi apostrofava SilvioNostroAmen come "Berluskazzi")
-Gasparri che fa Gasparri (citazione rubata al grande Andrea Scanzi, troppo divertente quanto realista ed evocativa!);
-Iva Zanicchi che casualmente nel giornale di Signorini (e qui tutte le rime sono volute) difende le "barzellette" del Premier (ah sì, è un comico);
-La Rai (televisione non più di Stato) non si è resa conto dell'esistenza del web: a "Tutti in Piedi" a Bologna c'erano decine di migliaia di persone allo spettacolo (presenti ahimè anche Silvestri che canta (?) Gaber..) ma ovviamente anche milioni di persone che hanno seguito la diretta in streaming della trasmissione;
-Lele Mora in galera;
-La Santanchè che fa la Santanchè (Andrea, questa è mia, ruba pure :) ).

Troppa carne al fuoco, non potrei in un solo post analizzare ogni punto di questa invidiabile bacheca dei Berluscones, ma tant'è, ne farò un sunto spero evocativo. Non c'è niente da capire (cit.).
Dopo questo annoveramento di trofei, credo si possa dire che ufficiosamente l'epoca di Truffolo è giunta al capolinea: Berlusconi non è più credibile come persona, come politico (politico?), come boss (sì, boss!), neanche come Presidente del Milan. Di questo fatto se ne sono accorti le menti astute e furbe dei "ragazzi del muretto" di Pontida che hanno iniziato a capire che "forseee questo qui ci sta prendendo per il culo!" (da leggere in dialetto bergamasco e la parola "culo" per loro è un'espressione lessicale corrente, molto leggera).
Sì, forse questo qui, vi ha usati (e comprati) per quasi vent'anni, sarebbe ora che siate meno passivi, anche perchè vedendo Bossi (il figlio è una postilla deleteria) non regge neanche più lo slogan che ce l'avete duro. Forse se vi riferivate alla testa (dura), sì.
Dicevo, l'epoca del nulla è finita. Un'epoca in cui Silvio ha posseduto (è il termine più realista) questo paese per tanti anni, facendone un'azienda di sua proprietà, mettendo al suo cospetto tutti, fuorchè politici: io l'ho sempre visto come un mecenate ai tempi delle signorie che pagavano prostitute, giullari, nani, barzellettieri, cantanti (cantanti??) e scribi (ora, purtroppo iscritti al novero dei "giornalisti" [...] grazie all'Albo istituito da Mussolini).
Ed ecco che da buon mecenate con il dio denaro ha comprato tutti: dai medium di massa (cit.) ad avvocati, da giornalisti a prostitute che lui pagava per non prostituirsi (cit.).
Ha rovinato perfino la reputazione del buon Bertolaso (sì, quello che rideva alle 3.32 di quella notte terribile a L'Aquila) che prima del terremoto era considerato da tutti come un santo laico, pur non avendo mai fatto un cazz..ulla!!
E giù di applausi, giù di striscioni, giù di convegni in cui telefona in un'aula vuota ed altre tristi storie: il Vaticano (perfino) lo rimprovera, dopo averlo contestualizzato in altre occasioni, in pratica, il Nostro è un uomo finito, semplicemente (ed è qui il fatto tragi-comico) ormai ha perso la credibilità anche dei suoi stessi Ultras, come successe a Mussolini prima e a Craxi poi.
Senza la Lega sarebbe morto (politicamente) anche prima, solo che purtroppo sapeva intelligentemente che basta assecondare le sparate di un Calderoli qualsiasi per tenerseli buoni.
L'uscita di Brunetta sui precari è l'emblema di ciò che sta succedendo: un uomo, ehm.. caricatura di uomo, che da Ministro (che letteralmente e legislativamente DEVE ascoltare tutti, anche chi non è della stessa sua linea politica) se ne sbatte le palle e quando prende la parola, in un incontro, una mamma precaria, arrogantemente e maleducatamente se ne va, senza lasciarle il tempo di dire nulla ("Anarchia del potere" Pasolini docet!) e addirittura apostrofando i precari come "L'Italia peggiore!". Peccato che dopo qualche giorno, Santoro tramite LA RETE abbia dato voce a questa mamma precaria che ha suonato un "allegretto" per il diversamente alto ed educato. Tutti in piedi, in tutti i sensi!
L'errore più grande di questi scatenati ultras e di questi finti politici (dai, ditemi che un Capezzone di turno è un politico..) è che pensano (anche ora) di rimbambolire tutti grazie alla televisione, giornali e radio, dimenticandosi della potenza del WEB.
Questa è la vera causa del declino berlusconiano: le notizie e le bugie vengono smascherate in un attimo, basta condividerle ed è così che la gente si informa ed è preparata a ciò che questi ignobili stanno pianificando (stavano!).
Ecco allora che emergono personaggi comici quanto inquietanti come Straquadanio con la sua ".. i comunisti vincono perchè sono tutto il giorno al computer perchè non hanno niente da fare!".
Lascio a voi ogni pensiero su questa non affermazione.
Siamo all'alba di un nuovo giorno amici e nonostante sia sempre convinto che non ci sia più nulla da fare (per l'Italia, per il Mondo intero) per lo meno la puzza delle menzogne e delle schifezze ce la siamo tolta di dosso.
Per festeggiare di tutto ciò, Gunny a Napoli si batte il petto e inizia a sistemare il problema dei rifiuti.
Vi lascio con una chicca: a Pontida (il raduno delle menti raffinate) cantavano il coro "tutti a Milano, i ROM tutti a Milano.." perchè per i leghisti, il problema più scottante in Italia sono i Rom. Non dimentichiamocelo. Complimenti e auguri!


Cala il sipario ufficiosamente sull'era dei Berluscones, questi ultras da stadio che

lunedì 13 giugno 2011

Perde la televisione e la Casta. Vince il popolo e la Rete.

"L'appartenenza non è lo scopo di un civile stare insieme, non è il conforto di un normale voler bene, l'appartenenza è avere gli altri dentro di sè." (L'Appartenenza, "Un'idiozia conquistata a fatica" - Giorgio)

Con questa frase di Giorgio apro il post di oggi. Nulla è più evocativo di un concetto messo in poesia.
In questa frase vi si trova: poesia (appunto), chiarezza, pedagogia, filosofia, logica.
Chiedete ad un Borghezio (no, dai, sto esagerando), chiedete ad un Belpietro qualsiasi se è in grado di capire questa frase senza nominare il nome di Truffolo invano.
Non ne sarebbe capace senz'altro.
Giorgio, qui, dice due parole che sono grammaticalmente un articolo determinativo seguito da un sostantivo: "gli altri".
Probabilmente in queste due parole che comprendono concetti vasti ed immensi come la cultura di Gillo Dorfles, troviamo IL problema di almeno quest'ultima epoca e, di conseguenza, di questa classe politica.
Questi qui non hanno mai preso in considerazione "gli altri". Mai.
Se un referendum del genere fosse successo in Burundi, i cittadini, sarebbero andati dai governanti a prenderli a calci nel sedere.
Ma allora cos'è la politica? Secondo gli antichi greci è un'arte, ovvero, "l'arte di FAR politica", cioè di mettersi al servizio della COMUNITA' e dei cittadini.
La democrazia (il potere del popolo) è una parola etimologicamente greca (come le olive di Mario Brega in "Borotalco" da qui un breve assaggino: "A Se' come so st'olive?" - "So' greche.") e i greci sono i padri fondatori del bene comune.
Non c'è stato popolo più intellettualmente elevato degli antichi greci, da cui ebbe origine ad esempio la filosofia, la scienza del pensiero.
E qui mi riaggancio a Giorgio e a "gli altri" che lui denota come fondamenta se tu, politico, parli di "Appartenenza".
Questo Stato non esiste più, ha una classe politica completamente morta, economicamente siamo ufficiosamente falliti, gli assegni non hanno (quasi) più validità, tra qualche anno gli stipendi saranno minori proprio perchè ci sarà mancanza di carta-moneta, il popolo è sempre più vecchio perchè i ragazzi (come me) non fanno figli (e vorrei vedervi io, cari figli dei fiori degli anni '70!), il pubblico è scomparso, il privato ricatta con contratti mensili pagando miserie e facendo lavorare anche dieci ore al giorno sfruttando così gli esseri umani in un circolo vizioso e molto altro ancora.
Al popolo però quando viene data la possibilità di POTER decidere sul proprio futuro, non sbaglia un colpo.
Quattro a zero. A casa.
Vero è che se non fosse esistita la Rete, probabilmente, avremmo perso noi, ma visto che ci impediscono anche di sognare per una volta siamo nella maniera più godereccia possibile REALISTI!
La Rete, grazie a Dio, c'è ed ha sbaragliato l'ipocrisia della Rai che da televisione di Stato (in teoria) dovrebbe stare dalla parte del popolo sempre e mai da quella dei potenti (ragazzi, non è una favola, dovrebbe essere veramente così!), invece non c'è stato nessun zerbino in grado di proferir parola CONTRO questi quattro scempi.
Nessuno, a partire da San Fazio per passare a Sant'Oro (ultime due puntate a parte!).
Ed è altrettanto troppo facile ora che i vertici della sinistra (oddio, sinistra..) e qui a scanso di equivoci non parlo di Vendola e di Di Pietro ma di chi comanda veramente ed è veramente facente parte della Casta: D'Alema, Violante, Veltroni e di conseguenza Bersani.
Questa è gente che è salita sul carro dei probabili vincitori da un mese, ma non più tardi di due anni fa Bersani si diceva favorevole al nucleare.
Ora che il ghepardo è stato smaccchiato (cit.) tutti bravi, tutti antinuclearisti, ma vogliamo ricordarci le radici politiche di Chicco Testa e di Veronesi?
Inutile fare i buonisti ora, anche questa, è gente da mandare a casa perchè non hanno capito niente di questo paese e soprattutto sono stati i primi alleati di Berlusconi quando Mortadellone era al Governo facendogli favori continuamente (conflitto di interessi etc.).
L'ondata di aria nuova è arrivata da Milano e Cagliari (due candidati SEL) e da Napoli (Gunny forever IDV), mentre Renzi a Firenze (PD) ha dichiarato che avrebbe votato 3 SI ed 1 NO. Questo è il PD, questo e nient'altro.
Altra cosa sono i militanti del PD, ragazzi che si fanno veramente il sedere per il bene comune, gente che FA veramente politica, sbandierando la bandiera dell'acqua pubblica piuttosto che quella contro il nucleare.
Gente giovane, gente NUOVA.
Altra annotazione doverosa: Tonino Di Pietro ha un grande merito nella giornata odierna, oltre a martellare come un picchio sull'albero il nano da giardino ogni giorno che passa (questa, chiamasi "opposizione", lasciando perdere il ghepardo..), è stato il primo a raccogliere le firme per questo referendum.
Evviva Tonino! Parla il meno possibile, ma continua così.
Poi c'è Beppe Grillo, sì l'uomo che ha più difetti della figlia di Fantozzi, quello che bestemmia, che impreca, che suda, che travolge la gente per la strada, che scommetteva con Signori, che è stato il complice di Pacciani (ovviamente, sto esagerando, non si sa mai..), ebbbene, Beppe di cui io seguo giornalmente il blog da almeno quattro-cinque anni ha, quasi settimanalmente, martellato la mente delle persone contro il Nucleare, con l'Acqua Pubblica e con il Legittimo Impedimento.
Questa, che lo vogliate o no, cari signori che ben pensano, chiamasi "informazione".
Evviva allora anche Beppe, perchè, citandolo "SIAMO IN GUERRA!!" e se fosse passato, ci saremmo entrati davvero.
Quindi viva l'Italia, ma per cortesia, non diamo meriti alla Casta, è una questione di pudore intellettuale, grazie.

lunedì 6 giugno 2011

LA VITTIMA QUESTA VOLTA ERA DI COLORE: NO AGLI OMICIDI DI STATO!!!!

Stavo finendo di leggere "Quando hanno aperto la cella.." di Luigi Manconi (ed. Il Saggiatore) che è un libro che consiglio davvero a tutti perchè fa capire a tutti la situazione carceraria italiana oltre a raccontare quasi una ad una le storie di persone morte per mano del carcere o comunque, più generalmente, per mano dello Stato (inteso come istituzioni), che mi sobbalza agli occhi una notizia incredibile: nella ridente Montagnana (che è una cittadina tra la provincia di Padova e quella di Verona, a mezz'ora da casa mia.. n.d.r.) il 23 maggio scorso è successo un fatto alquanto terribile.
Un cittadino marocchino Abderramhann Salhi, 24 anni, è morto nelle acque del fiume Frassine mentre in città si svolgeva la famosa "festa del Prosciutto di Montagnana". Quella sera, il ragazzo marocchino, si legge fosse stato in balia dell'alcool, importunando anche alcuni passanti, quando ad una certa ora i Carabinieri del luogo avvicinano il giovane facendolo salire in macchina (secondo alcuni testimoni n.d.r.). Da quel momento Salhi non si è più visto a Montagnana, salvo ritrovarlo cadavere nelle acque del fiume una settimana dopo, ritrovato da un contadino.
Il corpo era tumefatto, con il volto gonfio e numerose escoriazioni.
La Procura di Padova apre giustamente un'indagine e indagati risulta una pattuglia di Carabinieri (a quanto si legge, tre per l'esattezza).

Questo è il fatto raccontato dal Mattino di Padova e dai giornali locali e leggendo quell'articolo, ascoltando il fatto raccontato da radio1 e vedendo il servizio sul TG3 del Veneto mi son venuti subito alla mente i casi che sto studiando sulle morti in carcere in quanto mi serviranno per scrivere uno spettacolo teatrale: da Cucchi ad Aldrovandi, da Uva a Sandri e via via tanti altri proprio come Luigi Manconi racconta nel suo libro.
Qui però c'è una sostanziale differenza: la vittima è un ragazzo di colore e anche se ci fanno credere che il razzismo è roba passata, per l'opinione comune non lo è, lo prova il fatto che nel sito online de Il Mattino di Padova quando è stato pubblicato l'articolo ci sono state decine di commenti pro Carabinieri mentre i contrari ricordo che fummo io ed un ragazzo dal nome chiaramente arabo.
Constatazione N.1: è SACROSANTO che la legge faccia il suo corso ma fino a prova contraria non si sa ancora se siano stati davvero i Carabinieri ad ammazzare il giovane, quindi è assurdo prendere le difese dei tre indagati quando nessuno sa ancora se siano colpevoli o meno (questo chiamasi, appunto, razzismo).
Constatazione N.2: se per il caso Cucchi, Aldrovandi etc. ci furono (grazie a Dio!) le famiglie che si scatenarono contro le ingiurie dei (purtroppo) ministri La Russa prima e Giovanardi poi e comunque facendo battaglie legali e civili contro questa barbarie è altrettanto vero che questo ragazzo marocchino probabilmente non avrà tutto questo gran supporto dall'opinione pubblica che anzi per bocca di uno dei tanti dementi che hanno commentato il fatto "i copa un negro e ghe va de mezo sempre i carabinieri" (traduco: uccidono un negro e ci vanno di mezzo sempre i Carabinieri).
Qui non è questione di Carabinieri, qui è questione che se è vero che il ragazzo è morto a causa delle botte prese (supponiamo) dai Carabinieri, il fatto è di una gravità immensa.
Le Forze dell'Ordine nel più elementare dei concetti dovrebbero evitare gli omicidi (perchè di questo si tratterebbe!) e non procurarli.
Ovviamente la gravissima giustificazione che il populino mentalmente mediocre adotta è che il ragazzo era ubriaco (come se gli accusatori di ciò, bevessero latte al sabato sera..) e questa è una cosa che può succedere ma che non deve essere tollerata se il tale in questione inizia ad importunare i passanti.
Ecco che, in questo caso, vengono a galla le responsabilità prima di tutto della Stazione dei Carabinieri del posto che (sempre secondo la COSTITUZIONE ITALIANA!!!!!!!!) al ragazzo non si dovrebbe aver storto un capello e (sempre secondo la Nostra Costituzione) adottare metodi educativi e punitivi il chè vuol dire una notte in cella e poi portarlo in una casa di cura, ad esempio, ma non si può TOLLERARE che un ragazzo venga ucciso di botte. MAI! Anche avesse spacciato droga, anche avesse ucciso lui perchè c'è il carcere che serve a punire, non le botte. Figuratevi per un ubriaco che l'unica sua colpa è stata quella di bere il classico bicchiere di troppo.
Altra resposabilità che mi sento di attribuire è del Sindaco, il quale doveva occuparsi, attraverso i Servizi Sociali, del giovane, facendolo curare come la Legge indica (se fosse accaduto ciò, probabilmente il ragazzo sarebbe ancora vivo e magari anche guarito).
Un amico che vi abita mi ha raccontato che a Montagnana c'è comunque fermento, ci sono i classici a favore (come se si potesse essere a favore di un'uccisione!) ma ci sono anche comitati che vogliono la VERITA' e che fanno e faranno pressioni sull'opinione pubblica perchè non si può morire a 24 anni in questo modo, NON SI PUO'!
Mi auguro che la Legge faccia il suo giusto corso, mi auguro che vengano catturati i colpevoli e nel caso fossero dei Carabinieri è giusto che vengano sbattuti in carcere, perchè di assassini trattasi.

Tengo a sottolineare due appuntamenti importanti ora, agli amici di Roma e al popolo italiano tutto.
1) SABATO 11 GIUGNO a Cinecittà si svolgerà il "Primo Memorial STEFANO CUCCHI" dove si svolgeranno vari incontri di boxe (lo sport praticato da Stefano) e dove vi sarà la presentazione del libro di Ilaria Cucchi con l'intervento di Luigi Manconi. Poi ci sarà l'esibizione di alcuni artisti (ore 19.00) con brani dedicati appunto a Stefano. Io porto un pezzo che ho scritto quando vidi il volto di Stefano dopo l'autopsia, rimasi scioccato e lo scrissi di getto; si intitola "Stefano Cucchi".
Venite numerosi!! Il ricavato andrà in beneficenza, fatelo per Stefano e per tutte le vittime di Stato!!!!!

2) DOMENICA 12 e LUNEDI 13 GIUGNO c'è il Referendum bisogna segnare 4 croci sul SI!!! Chi non voterà o voterà contro è nemico dell'umanità e se avrò qualche amico o conoscente che si comporterà in questo modo gli toglierò il saluto perchè essendo NEMICO dell'umanità è anche NEMICO mio. Non serve che aggiunga altro: 4 SI!!! Per il presente e per il futuro del mondo.

Grazie, C

domenica 29 maggio 2011

Sparate pure.

(Non) Casualmente aggiorno il blog di lunedì e il perchè è presto detto: non volevo (e non voglio) farmi distrarre dalle inevitabili notizie sulle (non) elezioni che si sono tenute oggi e ieri in Italia per poter passare indenne (o quasi) all'argomento "politica" o presunta tale.
Dunque: premetto che il post (come tutto il mio blog) è di mia fabbricazione ed è ciò che macina l'unico neurone che mi appartiene, ma forse ancor di più è ciò che macina lo stomaco e dentro lo stomaco ci sono.. ci sono.. le budella (non è una parolaccia, signora cotonata).
Quando le budella si ingarbugliano di nervoso, esplodono, e devo dire che a me capita spesso e altra via non ho che quella di scrivere.
Le riflessioni sono le seguenti.
Ho riflettuto sulla "pacca amichevole" sulla spalla di Obama da parte di Berlusconi. Ciò che lo Psiconano ha riferito al Nobel per la Pace (bleah) è quanto mai inquietante. Soprattutto perchè in molti si son concentrati sul gesto "amichevole" che il Nostro ha fatto e non al significato del messaggio.
Vi dò una non notizia: Berlusconi possiede il 90% (ad esser buoni) dei media.
Vi dò una notizia: Di Pietro è il politico che per minutaggio è stato il più presente nelle televisioni.
Vi dò una non notizia: Berlusconi ha millemila processi a suo carico, perchè tranne che squartare la nonna di Gillo Dorfles (immenso) e di lobotomizzare Red Canzian (non sarebbe una cattiva azione), le ha fatte tutte. Ma visto che nei tribunali di tutto il mondo basta foraggiare i migliori avvocati che le scampi tutte (il caso Tanzi e Cragnotti ne sono un esempio) non ci pensa due volte a scatenarsi contro la magistratura che, in teoria, possiede il Potere Giudiziario (almeno così dovrebbe essere!).
Ci siete fin qui o vi racconto il finale di Romeo e Giulietta?
Perchè secondo voi, Silvio, attacca ovunque (anche nella toilette dorata (o d'orata) di casa sua) la magistratura pur sapendo che comunque lui ne uscirà indenne?????????????
Ipotesi A: Ha veramente paura di andare in galera. Assurdo.
Ipotesi B: Qui casca il palco. Avete fatto caso che sempre più magistrati entrano in politica ed essendo "guardie" scelgono sempre la parte opposta a quella del "ladro"?
Bene. (Cioè "Bene" è solo per finir una frase)
Una cosa è certa: a Berlusconi gli si può dir tutto (e gli si dice tutto) tranne che sia uno stupido.
E' di un'intelligenza malvagia ma stupido non è.
Mettendosi contro la Magistratura sa perfettamente che la fetta (fettina) del suo elettorato inebriato dalle parole di cotanto splendore si scaglia anch'essa contro le toghe "rosse" (vedi gli imbecilli dei manifesti sulle BR.. sapessero almeno uno dei membri e la storia e le ideologie delle Brigate Rosse!).
Berlusconi e quel bischero di Putin sono come Totò e Peppino mentre Obama piange e va dalla mamma a dirgli che quei due signori (ehm.. signorini!) non lo vogliono far giocare al loro gioco.
Il quadro della situazione che ho visto io è il seguente: la Russia (con l'appoggio del Nano e neanche tanto velato) ha in mano il mondo intero. Gli Usa ormai sono diventati zerbini (basti guardare il caso Fiat: un'azienda fallita che riesce a riprodursi come lucertole - affare Chrysler).
La quadratura totale del cerchio è che più che una supplica mi è sembrata una mezza minaccia quella del "diversamente alto" all'abbronzato (cit.), poi posso anche sbagliare.

Giovedì è la Festa della Repubblica: il 2 Giugno!
Evviva, una festa bella e soprattutto ITALIANA e non italica tolta da quello scellerato di Scalfaro e riproposta da Ciampi (non Piero).
Io proporrei che fosse festa nazionale anche ogni 17 Marzo oltre che il 2 Giugno.
Comunque (so che vi aspettate il cazziatone sul 2 giugno e difatti..) è bello festeggiare la Nostra Repubblica e la Nostra Patria.
Bello riscoprire il patriottismo e l'amore per il nostro paese (non amo lo Stato ma questo è un altro paio di maniche).
Il problema è che non siamo più un Paese:
1) Non c'è una classe politica, anzi, c'è SOLO UNA classe politica che è la Casta (cit.).
2) Siamo un paese di vecchi.
3) Per non parlare dell'occupazione (attenzione: quando in tv vi parlano del tasso di disoccupazione vi stanno parlando del sesso degli angeli perchè solo l'occupazione si può misurare e non la disoccupazione in quanto è una cosa astratta ed inesistente).
4) I giovani prendono parole da destra e da sinistra ma sono costretti ad abbassare il capo, consapevoli che a NOI il futuro è stato rubato e siamo inermi davanti allo sfacelo del Paese.
5) Non esiste la libertà di stampa. Sono tutti alla mercè di qualche Partito.
6) Craxi (buon anima a cui gli intitolerei un mare quanto è stato bravo, vero Moratti?) ha indebitato questo paese classificandolo al sesto posto nel mondo come debito pubblico. Il che vuol dire che i figli dei nostri figli lo stanno già pagando.
7) Le Banche sono associazioni per delinquere e quasi tutte fallite, primo perchè manca la moneta (dalla Lira all'Euro c'è una bella differenza) e secondo perchè sono tutte d'accordo, quando affonderà il Titanic (ora siamo diretti verso l'iceberg) saranno le uniche a salvarsi, affondando l'Italia nel Terzo Mondo (signori, segnatevela questa).
8) La Banca più ricca e più potente al MONDO, AL MONDO è lo IOR, che non ha niente a che vedere con la Fede e con il Vangelo, ma quando decidete di dare l'otto per mille alla CHIESA CATTOLICA, sappiatelo. Per non parlare del Papa e affini.
9) Nell'inverno scorso ci sono state alluvioni in tutto il territorio, in Veneto stavano chiamando la Nasa, quando l'unica causa delle alluvioni (non sono le previsioni dei Maya) è la cementificazione selvaggia e schifosa da parte degli imprenditori edili ed immobiliaristi. Coprendo le falde acquifere è chiaro che bastano due gocce di pioggia per creare un disastro. Lo capirebbe un bambino ergo sarebbe da impalare chi continua a cementificare e non bestemmiare Cristo perchè piove.
10) Come disse Pasolini (ahhh..) "Non c'è più niente da fare". Analizzate l'aria che respiriamo, analizzate l'acqua, guardate di cosa ci nutriamo.
Madre Terra non è stata rovinata dai politici (che hanno comunque fatto il loro) ma dalla Rivoluzione Industriale ( '800) che se ci avessero lasciato a fare i pastori di pecore, saremmo stati più sani e soprattutto più in pace.