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lunedì 25 luglio 2011

La "questione morale" e i conati di vomito

Guardo Blob in questi giorni, eh sì, perchè d'estate va anche bene rilassarsi un po' no?
Anzi, guardo i primi 30 secondi di Blob di ieri (domenica n.d.r.) e poi spengo immediatamente quell'elettrodomestico che Giorgio (Gaber n.d.r.) paragonò "ad una lavastoviglie" ne "Il Corrotto" in cui, con raffinata incazzatura, derideva questo ammasso di fili capace solo e soltanto di trasmettere il nulla.
Blob è l'unico programma televisivo che mi piace perchè sputa con ridente realismo la verità, sapendo di far salire la bile all'esofago di chi ha già cenato.
Ebbene, in quei 30 secondi, ho visto due immagini (e situazioni) nuove ahahahah (poi ci arriviamo) per il nostro paese: la Bindi che, intervistata, definisce la "questione morale come punto fondamentale per la ricostruzione del partito (...)" e subito dopo un'immagine del faccione lardoso ed inquietante di De Michelis (ecco la risata isterica a chi era riferita).
Chi non è del tutto sprovvisto di nozioni del ridicolo e drammatico malaffare durante la Seconda Repubblica può avere due tipi di reazioni a tutto ciò:
- associa la Bindi e De Michelis in qualche gioco erotico e perverso (suvvia, non stiamo parlando di gente brutta, ma di brutta gente);
- spegne la tv e se ne va smadonnando contro la mamma di questi due individui.

Se analizzassimo in un altro periodo storico, da un altro luogo e senza conoscenza alcuna, la frase di Suor Bindi, non sarebbe da conati di vomito, perchè la "questione morale" è forse la più elevata forma di politica ed indietreggiando di un bel po' di secoli, possiamo addirittura dire che la Bindi si sarebbe ispirata agli Antichi Greci, i padri della democrazia, quando per "politica" loro intendevano un'arte, un servizio, un qualcosa di addirittura poetico.
La frase suscita conati di vomito se la si ascolta oggi: luglio 2011.
Come fai tu, Bindi, a nome del tuo partito (?) prendere per il sedere ANCORA gli italiani con questo monito ridicolo?
Forse pensano davvero che l'anarchia del potere (cit.) possa veramente mietere teste (nel senso di cervelli) ancora per molto.
Come puoi tu, Bindi, ergerti a paladina della neo filosofia tra un Penati ed un D'Alema?
La credibilità (questa sconosciuta) è ormai andata persa da quando avete costruito tutti insieme allegramente la Casta.
Non vi crede più nessuno e se tu mandi uno slogan con queste parole, come può reagire un: cassaintegrato, disoccupato, studente, lavoratore a gettone, lavoratori che versano contributi per una pensione che non vedranno mai, non lavoratori con famiglie a carico che sperano sempre che "il vento è cambiato" ma che in realtà la puzza del compromesso (citazione borselliniana) resta e resterà per sempre?
Allora mi faccio platonicamente portavoce di chi non ha più i conati di vomito (perchè ha già vomitato) per le vostre dichiarazioni e vi dò un consiglio: "state zitti, se potete".
Non peggiorate la (vostra) situazione, perchè, altrimenti, uno ci crede davvero che queste stronzate le diciate apposta per dar man forte ad un avversario (?), clinicamente morto, per tornaconti generali.
Nei momenti in cui Bersani imitava Crozza (?) facendo sorridere (almeno) gli italiani, hanno (SEL e IDV) spodestato il regno di Milano, Napoli, Cagliari etc e si poteva anche "sopportare" che il PD si fosse "appropriato" delle vittorie, che vittorie non sono.
Da quando avete iniziato a recitare la pantomima degli ultimi quindici anni siete ripiombati nell'oblio vuoto e nullo di cui avete sempre avuto pieno possesso.
La sinistra è esistita per un mese, poi è diventato un centrodestra un po' meno schifoso.
Gli italiani, cara Bindi, hanno bisogno di SINISTRA, quella vera, perchè ne hanno tutti le palle piene di questi furbetti del quartierino.
Purtroppo per noi il vento è tornato quello di prima, quello che aveva previsto Licio Gelli, quello che la futilità ha omologato la popolazione costruendo quasi vent'anni di regno del nulla.
Siamo arrivati alla P4: fate in modo che non si ritorni alla P38.
Scusate lo sfogo.

p.s. Non ho voluto appositamente scrivere nulla su De Michelis, la sua faccia parla da sola.

p.p.s. Rosi Bindi ed Umberto Bindi, ve lo assicuro, non sono neanche lontanamente parenti, e te credo (cit.)

martedì 19 luglio 2011

Diciannove anni dopo, grazie Giudice.

E' abbastanza imbarazzante parlare di Paolo Borsellino oggi.
E' imbarazzante perchè Borsellino era il simbolo di valori di giustizia che oggi sono solo un ricordo.
E' imbarazzante vedere che lo Stato, che egli ha difeso dando la propria vita, è stato il suo carnefice.
E' imbarazzante perchè Borsellino era un uomo dai valori di destra, quella di Almirante, non quella di Capezzone.
E' imbarazzante perchè troppi politici (ergo "omuncoli") si sono serviti del suo nome per sponsorizzare degli affari loschi.
E' racapricciante vedere Maroni e Fini alla cerimonia per l'anniversario della strage di Via D'amelio. Praticamente oltre il danno, pure la beffa.
E' un falso mistero, il mistero appunto dell'agenda rossa di Paolo Borsellino, un'agenda che il Giudice portava sempre con sè e che ha portato con sè anche in quel 19 luglio 1992, ma che dopo qualche minuto dall'esplosione qualcuno l'ha fatta sparire.
Chissà quali nomi e quali verità conteneva quell'agenda rossa.
Paolo Borsellino, un Uomo, prima che un Giudice. Un santo laico, uno che credeva nello Stato. Devo ammettere che a quei tempi ci avrei creduto anch'io nello Stato e quindi nelle Istituzioni ma purtroppo oggi le cose sono un po' diverse.
Oggi non c'è un nemico vero, oggi ci sono amici finti: questo è il dramma.
Come fai a fidarti di uno Stato che è al 90 percento colluso? Come fai a fidarti delle Istituzioni quando non sono più dalla parte del cittadino (Val di Susa docet) ma solo dalla parte dei potenti, dei regnanti, dei reggenti?
Come si fa a portare avanti il verbo di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Rocco Chinnici, Ninni Cassarà etc. ?
Non hanno fatto in tempo, i Giudici, a smascherare la collusione della politica con la mafia perchè tramite i Servizi Segreti, sono stati fatti fuori prima.
Amo la figura ed il fascino di Paolo Borsellino: pettinato con la brillantina, baffi della lunghezza giusta (da buon siciliano), fumatore incallito e amante della vita.
Leggendo libri sulla vita di Borsellino (vi consiglio Francesco La Licata, il più grande conoscitore di Mafia esistente, oppure Felice Cavallaro, gran giornalista sui fatti di Cosa Nostra) mi son reso conto della sensibilità, della semplicità e dell'amore del Borsellino Uomo con i suoi tre figli e con la moglie, ma anche con gli agenti di scorta con cui ormai condivideva praticamente un'amicizia (ed una fine annunciata).
Uomini come Borsellino ce ne sono ancora, penso ad Ingroia (che Belpietro e Feltri, puntualmente, non smettono di denigrare, chissà perchè..) e a tanti altri.
Uomini di Stato che fanno il loro dovere, davvero, ce ne sono ancora, ma sono soli perchè combattono contro i mulini a vento. Perchè le organizzazioni criminali (riprendo uno degli ultimi scritti di Borsellino) "continuano a vivere grazie alle infiltrazioni mafiose nell'apparato pubblico" (Val di Susa?), vincono magicamente (?) appalti, demoliscono questo nostro meraviglioso paese.

La Mafia era l'Antistato. Ma lo Stato dov'è, ma soprattutto da CHI è rappresentato?

Riporto due citazioni famose del Giudice, sperando di far capire che c'è sempre una scelta tra il male ed il bene.

"Parlatene ovunque di Mafia: nei bar, nelle scuole, negli ospedali, basta che se ne parli!"

"Ho perfetta coscienza che fino a che la lotta alla mafia non diverrà un 'movimento culturale', essa, non verrà mai sconfitta."

Grazie Paolo, le Tue parole, camminano con noi, ogni giorno.

martedì 12 luglio 2011

Sono "Asincrono"

Questa settimana parlo di un amico, non un semplice amico, un amico fraterno, uno di quelli che quando ci vediamo (capita tre, quattro volte l'anno a causa della lontananza) un abbraccio è un abbraccio fraterno, un sorriso è un sorriso vero, uno sguardo è uno sguardo d'intesa perchè viviamo le stesse vite.

Non sono abituato a fare recensioni e non la farò nemmeno questa volta, non mi sento in grado, però mi sento in grado di trasformare le emozioni che ho provato ascoltando e vivendo un disco in parole scritte e spero lette.

Luigi Mariano è quell'amico di cui sopra, una persona di un'umiltà e di una spiritualità che lo rende una perla rara nel panorama artistico italiano.
Qui mi faccio una domanda e (non) mi dò una risposta (cit.). Perchè Luigi, nonostante i continui premi vinti (l'ultimo risale a domenica scorsa, trattasi del "Premio Bindi" per il miglior testo) continua ad essere un artista di nicchia?
Perchè Luigi nonostante scriva, canti e suoni le sue canzoni è ascoltato dagli aficionados e viene quasi evitato dalla grande platea?
Ecco, a questo non so rispondere, o forse sì.
Il suo primo album ufficiale (gli ufficiosi mi sa che li abbiamo in pochi) si chiama "Asincrono" ed al suo interno annovera i seguenti pezzi:
-Il giorno no;
-Il negazionista;
-Questo tempo che ho;
-Solo su un'isola deserta;
-Il singhiozzo;
-RAI libera;
-Edorado;
-Asincrono;
-Non ti chiamerò;
-Il solito giro di blues;
-Cos'avrebbe detto Giorgio;
-Canzone di rottura;
-Intimità.

Sono 13 pezzi, ognuno dei quali diverso e simile tra loro, con il comune denominatore dell'emozionalità.
Cade a pennello (cit.) una citazione di Oliviero Malaspina il quale tempo fa mi disse "Non esiste una canzone bella o brutta, esiste una canzone emozionale e non emozionale".
Ciò che trasmette Luigi nel suo "Asincrono" è qualcosa di raro e perciò unico; quasi tutti i suoi pezzi sono emozionali (ti bacchetto ma con dolcezza fraterna).
Ho la fortuna di essere innamorato della musica d'autore, un'amore che mi porta a commuovermi, ma questo succede non con tutti, ovviamente. I mostri sacri (li sapete dai..) non si toccano, ma Luigi penso non abbia nulla da invidiare a chi sta nello scalino appena sotto l'olimpo dei grandi.
Devo dire che questo disco ha una forte tendenza gaberiana (d'altra parte..) nello scrivere e nella pronuncia delle parole. La timbrica e l'ironia in certi pezzi, ricordano Giorgio più che mai.
Ci sono dei pezzi, invece, che non hanno nulla di gaberiano, perchè sono griffati col marchio "Mariano".
E' impossibile ascoltare "Edoardo" e non commuoversi, la lacrima me la strappa sempre.
E' difficile ascoltare "Io non ti chiamerò" e non emozionarsi perchè ti porta a pensare ad amori finiti, a rapporti chiusi senza spiegazioni e lì, mentre il pezzo va, ti chiedi "ma se ci fossimo perdonati quella volta, cosa sarebbe successo?".
Come non riflettere ascoltando "Il negazionista", come non commuoversi (noi gaberiani ancor di più) quando parte "Cos'avrebbe detto Giorgio"?
Con "Edoardo" Luigi si mette a nudo, non nascondendo che quel pezzo è anche un po' autobiografico e questo mettersi in gioco, credetemi, non è da tutti; racconta la storia del più sfortunato della dinastia Agnelli, la pecora nera della famiglia. Il pezzo parte ed è già una mazzata, con Luigi che dà voce ad Edoardo, uno che non ha mai avuto voce in capitolo nella sua breve vita, inizia con la frase "Non sono come te papà, non amo le luci (..)" e poi continua con "di notte scrivo canzoni, poesie e a volte parlo con gli angeli (...)".
Luigi con il suo "Asincrono" è la dimostrazione vivente della bassezza culturale musicale e poetica italiana. Il suo portare in giro la sua arte anche per un panino ed un rimborso spese con il quale riesce a malapena a pagarsi il treno di ritorno non è da lodare, è da santificare.

Ora vai Luis, inabissati tra muri d'aria e cielo, con il tuo sorriso, con la tua semplicità, con la tua chitarra a tracolla, rendi grandi chi ti ascolta e se esiste una giustizia divina, quello scalino lo salirai presto.
"Armadi di abbracci" fratello mio.

martedì 5 luglio 2011

L'Italia migliore

Io credo che il TAV non si farà.
Non si farà perchè la politica ed i politici hanno perso irrimediabilmente credito davanti ai cittadini.
Non si farà perchè raramente in questo paese c'è stata una presa di posizione così forte da parte di tutta la valle, anzi, da parte di tutta Italia.
Non si farà perchè i valsusini e gli italiani tutti, hanno capito l'inutilità del progetto, i soldi (nostri) da spenderci e le gare d'appalto (truccate).
Qui si parla di 70 (settanta) km scavati dentro le montagne per commerciare aria, perchè, sebbene sia malsana, ci resta quella.
I valsusini hanno dimostrato che a volte il popolo tira fuori gli artigli, e visto che vive perennemente in cattività, è difficile fargli cambiare idea.
Quella gente ha dato un grande esempio di attaccamento alla propria terra ma soprattutto hanno gridato al mondo che gli accordi politica-mafia a loro fanno schifo e non li vogliono!
Sono un grande esempio e Maroni dovrebbe fare dei distinguo quando parla di "criminali" perchè se si riferisce ai black block vi dirò che mi sembra impossibile che questi cialtroni nell'era tecnologica non possano essere individuati in qualche modo.
Dopo il G8 a Genova ho sempre pensato che questi disgraziati fossero parte dello Stato. Forse mi sbaglio, forse no, in ogni caso non sarebbbe la prima volta che lo Stato si mette in mezzo per decretare egli stesso un capro espiatorio.
Le famiglie che manifestavano con i bambini sono un esempio dell'Italia che resiste (cit.) e che non molla.
Grazie davvero!
Al solito, non uno straccio di politico dalla parte del popolo. Proprio ora che sono diventati quasi tutti puritani dopo i referendum, tutti buonisti e samaritani.
Ma quando mai?
Sempre e solo Grillo si è schierato dalla parte dei cittadini, dalla parte più debole, dov'era la Bresso che un anno fa attaccava i grillini rei di non averla votata?
Bresso, se fossi stata in mezzo a quella gente domenica, forse un po' più di simpatia l'avresti guadagnata. Ah si, tu di elezioni non ne fai più quindi non ti sarebbe servito a niente.