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sabato 28 settembre 2013

I MISERABILI di Mau Di Tollo

Noi siamo maledetti.
Viviamo l'inferno in terra e non lo sa nessuno.
"Quello è un artista" dicono, dopo aver ascoltato quello che fai, il tuo modo di suonare le canzoni.
"Quello è un artista".
Suona uguale a "quello è un coglione".
Anche l'espressione di chi parla è la stessa.
L'artista d'oggi è un coglione, e più s'intestardisce a non cedere alle sirene della commerciabilità e più coglione è.
Io sono il Re dei coglioni, tanto per dire.
Mi ostino a credere che bisogna metterci il proprio sangue in quello che si scrive, che bisogna impuntarsi nel fare dischi veri, alla vecchia maniera, dire qualcosa, magari anche qualcosa di sbagliato, ma qualcosa di onesto, perdio. Metterci la faccia, l'anima, le palle.
La gente ti ascolta e dice "quello è un artista".
Poi accende la radio e trova ben altro. Va a fare la spesa e, tramite i diffusori del centro commerciale, ascolta altro. La sera in tv, guarda altro.
Tu non ci sei. E se non ci sei non sei legittimato, se non ci sei non lavori, se non ci sei la gente non sa che esisti.
Sopra ogni cosa, se la gente non ti ascolta alla radio o non ti vede in tv, crede che tu non sia all'altezza. Che vali poco. Che sei un illuso.
Ed è vero. Siamo degli illusi. Talmente illusi da essere convinti di avere ragione. Da credere che quello che voi sentite in radio e guardate in tv non c'entra niente con l'arte della musica. Da essere convinti che, santo dio, Francesco De Gregori e Emma Marrone non facciano lo stesso mestiere.
Di non essere migliori di nessuno. Di essere maledetti.
Si, maledetti. Perché questo mestiere è eroina, è crack, è alcool. Crea dipendenza. Non puoi essere altro. Mai. Pena l'infelicità eterna, la frustrazione, la mortificazione.
Che sarà il nostro futuro. Siamo condannati a vivere la più atroce delle vite. Senza alcuna speranza.
Si, perche tu, caro, amatissimo e incolpevolmente pigro pubblico, non cambierai mai.
Quando sarai in macchina e accenderai la radio, continuerai a rassegnarti al martirio delle playlist e continuerai a credere che, in Italia ci siano solo quei 10 artisti che vengono passati nelle ore propizie da tutte le schifose, odiose, immorali radio commerciali.
Quando accenderai la tv, guarderai X Factor e Amici, perché la gara è avvincente, la Ventura è un troione ed Elio ti fa ridere. Non ti verrà in mente di cambiare canale neanche un minuto.
Poi, un giorno, distrattamente, incapperai in uno di noi. Magari sarai capitato per caso nel tuo locale preferito a farti una birra al volo. Proprio mentre uno di noi, per quattro soldi e pochi riconoscimenti, si sta giocando la vita su un palco. Uscendo dal locale, ti soffermerai un secondo a fissarlo. Poi un pensiero veloce, furtivo, grigio ti trapasserà il cranio per poi scomparire per sempre.
"Quello è un artista", penserai.
Che suona uguale a "quello è un coglione".
Maurizio di Tollo - Settembre 2013

giovedì 5 settembre 2013

Cucchi, Aldrovandi, Sandri, Uva: uccisi come bestie e ri-uccisi di continuo. Basta!

Secondo sentenza, Cucchi è stato assassinato per "malnutrizione". 
Ripeto: secondo sentenza, Cucchi è stato assassinato per MALNUTRIZIONE.
La causa della morte è stata questa. 
Quindi dopo averlo pestato di botte l'hanno lasciato morire di fame e pure di sete! 

Io non so che reazione abbiate avuto voi a questa notizia. 
Io, sarà che sono molto coinvolto affettivamente con la famiglia Cucchi, sono rimasto ancora di più, se possibile, schifato.
E' vero, come dice il saggio, che non bisogna mai sorprendersi di nulla (soprattutto in Italia, aggiungerei) ma qui siamo di fronte ad una delle bestialità più atroci che il genere umano abbia mai fatto. 
E poi mi ritrovo a parlare con Lino Aldrovandi che mi dice "non gli basta che ce l'abbiano ammazzato, no, ora vengono a protestare sotto casa nostra per la condanna..".
E tu, da italiano, sei lì, inerme, inerte, senza parole. 
Non posso pensare alla reazione che ha avuto Ilaria e i genitori in tribunale. Cioè, non è che non posso: non ci riesco proprio.
Una barbarie che neanche in guerra. 
Lasciato morire di sete, mentre gli avevano rotto tutto ciò che il povero corpo di Stefanino conteneva, già esile di suo. 
Credo che più a fondo di così, non si può andare. 
Loro non lo sanno, ma stanno creando una tensione tra popolo e "divise" incontrollabile, incalcolabile che sfocerà in qualcosa di tremendo. 
E poi parlano di "rispetto delle Istituzioni". 
Massacrato di botte e lasciato a marcire peggio di un maiale squartato a Natale. 
Rendiamoci conto che c'è sempre una miccia che accende una guerra. 
Questa miccia è partita, si è accesa ed il detonatore non so che botto farà, ma lo farà.

Quando ho detto a Lino Aldrovandi che sono stato a Ferrara a vedere i Buskers e che ogni tanto mi veniva in mente Federico, mi ha risposto che anche lui quella stessa sera andò a vedere i Buskers e che anche a lui.. sì, anche a lui, veniva sempre in mente Federico. 
Un altro cristiano ammazzato di botte per strada, come un cane. 
Con la beffa delle "proteste" del Coisp sotto casa.
Perchè c'è anche una differenza, se possibile: un conto è se ti becchi una pallottola in fronte e via, un altro conto è se vieni MASSACRATO DI BOTTE fino alla morte. Sono due cose molto diverse.
 
Non so che altro dire, non so che altro aggiungere. 
Quello che so è che dimenticare Cucchi, Aldrovandi, Uva, Sandri e molti altri, sarebbe come ammazzarli (di botte) un'altra volta. 
Non dimentichiamoli. 
MAI!