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lunedì 19 dicembre 2011

Grande Jannacci in una serata triste.

E' stato triste, ma parecchio triste, ieri sera.
Sembrava un funerale, una serata in "ricordo di..", un'imbalsamazione del ricordo.
Jannacci è geniale, lo è sempre stato. Secondo me, un artista si può definire "geniale" dalla scelta dei titoli dei suoi pezzi e lui è un maestro in questo.
Certo, stona un po' che bisogna ricordare un vivo, ma è logico in un paese che si dimentica dei Geni con una ferrata puntualità.
La demenzialità e la genialità in Jannacci vanno di pari passo, un passo troppo lungo per chi non lo sa seguire e in tanti, ahinoi, non l'hanno saputo seguire.
La serata non mi è piaciuta, non mi sono divertito, perchè Jannacci fa divertire, ieri sembrava un requiem (?).
Tanta gente che non c'entrava niente, altri che erano lì solo perchè "dovevano essere lì per forza", ma ne mancava uno. Sì, mancava Giorgio.
Chissà cos'avrebbe dato Enzo per rifare un pezzo come quando "bischeratamente" impersonava, con Giorgio, i Due Corsari.
Anche qui, l'Italia è arrivata tremendamente in ritardo, anzi, non c'è mai arrivata.
I Due Corsari (ripeto, Jannacci e Gaber) escono nel '70 con un disco che racchiudeva tutti i successi a cavallo dei '60 griffati Enzo e Giorgio.
Erano perfetti ed antesignani, ad esempio, per dare vita ai futuri "Blues Brothers" ma questo alla cinematografia italiana è sfuggito.
I Due Corsari avrebbero girato un film del genere in modo totalmente demenziale, improvvisando, divertendosi, perchè loro due hanno inventato un genere!
Che peccato, davvero.
Jannacci, è (stato) anche un meraviglioso compositore e pianista: sua, ad esempio, la musica di "Via del Campo" di De Andrè e vari accompagnamenti a Sergio Endrigo (un'altro Grande, dimenticato, da dar fastidio) e ad altri.
Enzo, un altro anarchico: negli anni '70 pubblica quattro dischi e non fa nessun concerto, sbattendosene sommariamente le palle di tutto e di tutti, perchè Jannacci è così.
Parlarne ancora sarebbe superfluo ed un po' offensivo nei confronti di chi ha comunque segnato un'epoca, epoca che con lui finisce con tanti saluti a chi non l'ha afferrata.

Per quanto concerne la serata di ieri, pochi punti emozionanti: Paolo Rossi, Dario Fo e Vecchioni che ha interpretato un capolavoro quale "Vincenzina e la fabbrica".
Per il resto, ripeto, Fazio dovrebbe spiegare il perchè sono stati invitati personaggi quali Irene Grandi (echicazzè?) e non Francesco Baccini, ad esempio, col quale ha firmato "Una canzone in allegria".

Mi piace ricordare Enzo con una citazione: "Quelli che votano scheda bianca per non sporcare.." (Quelli che... - 1975)

martedì 13 dicembre 2011

Ezio Vendrame

Classe 1947. Ex calciatore, ora poeta.
Tra le altre ha indossato le maglie di Udinese, Vicenza, Padova e Napoli.
In campo era geniale, fuori di più.
Calciatore di classe, di gran classe, segnava dalla bandierina del calcio d'angolo ma era un anarchico, un poeta, un pasoliniano, un grande amico di Piero Ciampi, uno che partecipava ad orgie messe in poesia qualche anno dopo, uno che beveva (e beve) tanto, uno a cui non si poteva chiedere di rispettare le regole.
Ezio mi ha fulminato nel 2003 con il suo libro "Vietato alla gente perbene", lo comprai dal titolo, a scatola chiusa.
Poi andai a cercare questo poeta-genio su Gogòl (cit.) e scoprì che questo aveva Tutte le carte in regola.. (cit.) per diventare un fuoriclasse!
Ma a lui non fregava un cazzo di guadagnare soldi, tant'è vero che quando gli veniva proposto di vendersi le partite rifiutava e rimaneva fuori squadra!
E' nato a Casarsa della Delizia, Ezio, come il suo (e mio) maestro.
Basta un episodio per raccontare Ezio Vendrame: partita di Coppa Italia a Livorno, in campo c'era Ezio, in tribuna a vederlo giocare, il suo amico (poeta) Piero Ciampi. Quando Ezio si accorse di quella grande presenza, prese il pallone in mano, davanti ad uno stadio allibito ed esclamò "Non si può giocare a calcio davanti ad un poeta!!". Espulsione per fallo di mano che lui festeggiò con Piero a litri di rosso (immaginatevi se succedesse adesso).
Vendrame è così, ora sta male, è solo, vive in Friuli, mal sopporta tutti, pure gli amici. Troppe sigarette, troppe sbronze, troppe scopate. L'ho cercato invano, non l'ho mai trovato.
Posso affermare che è uno dei più grandi poeti italiani viventi. Un personaggio assoluto, uno spirito troppo alto.
Mi chiedo: perchè in questo paese i Poeti muoiono soli e dimenticati?
Ezio Vendrame, l'ultimo dei "maledetti".

Sua questa citazione sublime: "Io non amo la tua fica perchè è fica, ma perchè è tua."

lunedì 5 dicembre 2011

Io sono anarchico

Io sono anarchico perchè l'essere anarchici è uno stile di vita.
Io sono anarchico perchè da adolescente pensavo di essere di destra (poi ho iniziato a leggere libri), a vent'anni pensavo di essere di sinistra (forse ho letto troppi libri).
Io sono anarchico perchè amo il rispetto ma non sopporto le imposizioni.
Io sono anarchico perchè amo l'Italia ma odio lo Stato.
Io sono anarchico perchè detesto i centri commerciali e mi mette tristezza la gente che ci passa del tempo dentro come se fosse dentro ad un film.
Io sono anarchico perchè la chiesa cattolica non ha niente a che vedere con Cristo e che tutti i sepolcri imbiancati, i colletti bianchi, le varie eminenze, vescovi, cardinali e papi sono stati il vero cancro italiano da sempre!
Io sono anarchico perchè per me Gaber è Catechismo e De Andrè è Vangelo.
Io sono anarchico perchè sono un sognatore, utopista quasi decadente nonchè un pazzo.
Io sono anarchico perchè sono favorevole a tutte le manifestazioni contro il potere ma sono consapevole che non serviranno mai a niente.
Io sono anarchico perchè la birra o è spinata come dio comanda o è tendente al piscio.
Sono anarchico perchè mi piace il verbo "fottere" se inteso per l'ambito sessuale.
Sono anarchico perchè ho rifiutato la televisione e faccio radio.
Sono anarchico perchè a ventidue anni sono stato fulminato da Pier Paolo Pasolini.
Sono anche anarchico perchè Tinto Brass è un genio del sesso e perchè Erri De Luca è un genio della parola.
Sono anarchico perchè "non ci sono poteri buoni".
Sono anarchico perchè il democristiano puzza, è un dato di fatto.
Sono anarchico perchè non esiste la Padania, figuriamoci il Parlamento Padano!
Io sono anarchico perchè nel consiglio di amministrazione della Siae c'è Mogol: assurdo.
Sono anarchico perchè gli uomini che prendono il macchiatone non li sopporto.
Non sopporto i piduisti, gli esterofili e la volgarità.
Non sopporto tutta questa privatizzazione, non sopporto che il debito pubblico ce lo dobbiamo accollare per forza noi!
Non sopporto che Massimo Troisi sia quasi dimenticato e non sopporto che Francesco Nuti sia stato dimenticato del tutto.
Non sopporto che chi ha idee nuove non abbia la voce per esporle.
Per queste e per tante altre cose sono anarchico.
Io sono anarchico perchè andrò a votare sempre ma non voterò questi partiti e queste coalizioni dietro i quali si nascondono un'accozzaglia di mafiosi, corrotti e corruttori, carnefici e vittime comprate, idioti, benpensanti, preti eccetera eccetera eccetera (cit.)

Non so voi, ma io.. sono anarchico!