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lunedì 25 giugno 2012

Cassano, Cecchi Paone, Vezzali e Aldrovandi

Sembra lo facciano a posta.
Sembra che in Italia i casini si creino ad arte per far parlare di sè.
Prima Cecchi Paone che lancia il sasso sui gay in Nazionale e gli risponde Cassano, ben noto non frequentatore di Università, a suo modo.
A me più che del termine "frocio" usato da Cassano (il suo vocabolario contiene 20 parole: le venti squadre di calcio di serie A), fa vomitare il fatto che Cecchi Paone per promuovere il suo ultimo libro dal titolo "Tutto dentro" (...), non abbia esitato a far uscire lo scandalo (???) durante gli europei e dando addirittura del "maleducato" al ragazzaccio di Bari vecchia.
E venne il turno della Vezzali, portabandiera azzurra alle Olimpiadi di Londra, quella che si lasciava toccare dal Presidente Berlusconi "..Presidente, io da lei mi farei toccare.." frase porno detta a Porta a Porta che fa della pornografia intellettuale (e del nulla) la sua ragion di vita.
Ora, si diceva, la Vezzali.
Grande campionessa, per l'amor di Dio, fuori dalla pedana un po' meno.
Sul web in queste ore sta circolando un gruppo contro Federico Aldrovandi: la sentenza definitiva è arrivata pochi giorni fa: 3 anni e pochi mesi agli assassini di Federico, non male, vero?
Tu uccidi uno e ti danno 3 anni, good.
Nel gruppo contro Aldrovandi (ma poi, come si fa a fare un gruppo CONTRO Aldrovandi, che è una vittima: welcome to Italy!), si era iscritta anche la Vezzali, ieri sorridente a ricevere complimenti, dal non-capo dello Stato Napolitano, uno che tifa la Nazionale, uno che è andato in Emilia dopo settimane dalla tragedia, uno che è stato in Parlamento dagli anni sessanta e così via.
A meno che non sia stato un fake (un profilo falso) io da italiano e da cittadino mi fa vomitare una che si iscrive in un gruppo tale, dove i commenti più soft erano "cucciolo di maiale", "schifoso drogato" eccetera eccetera eccetera. (cit.)
Ora è chiaro che la Vezzali dirà che era un fake, e che è stata fraintesa (adepta del più grande maestro del "fraintendimento", per altro).
Ma se fosse vero, tu, Vezzali, chi pensi di rappresentare portando quella bandiera, quel Tricolore sporco di sangue?
Forse chi crede alla favoletta delle missioni di pace, chi credeva che Monti fosse mago Zurlì (e non un banchiere che ci fa perfino rimpiangere Berlusconi), chi crede alle parole dei politicanti e di chi ne fa le veci (...).
Se Buffon, Bonucci, Criscito hanno fatto quel che hanno fatto, in confronto a te, Vezzali, sono dei pirla, ma almeno non hanno appoggiato degli assassini.
Chissà cosa dirà, la signora Aldrovandi, una persona che emette dignità da tutti i pori della pelle, quando ti vedrà rappresentare questo Stato.

"..E' forse troppo chiaro agli occhi della gente che tutto è calcolato e non funziona niente.."

domenica 3 giugno 2012

E' tutto a pezzi, tranne l'Emilia

Dopo la prima scossa di terremoto di sabato 20 maggio, mi sono dovuto recare (per lavoro) nelle zone terremotate.
Era lunedi 22 maggio.
Girare per quei paesi, era come essere a Fukushima dopo l'esplosione.
Cocci a terra, transenne, campanili che si erano spostati dal posto in cui erano, carabinieri, polizia, pompieri, polvere, cani che cercavano tra le macerie, ambulanze, telecamere e la solita squisita gentilezza degli emiliani che ti offrono quello che hanno, anche a te, che non c'entri nulla.
E la gente, anzi, le persone.
Le persone con quell'aria che trasmette tristezza ed allo stesso tempo forza.
Vivere una tragedia in diretta, perdere tutto ciò che hai, come se una divinità maledetta soffiasse sul tuo castello di carta che ti sei costuito in una vita è una cosa pazzesca per chi vive nel benessere (come noi tutti).
E allora vivi in strada con gli altri, magari con gente con cui non hai mai parlato, perchè se hai perso ciò che hai, non devi perdere ciò che sei.
Mi fermo in una piadineria, nella strada che congiunge la provincia di Modena alla provincia di Ferrara.
Perchè se sei da quelle parti non puoi non mangiare una piadina, fai uno sgarbo a quella terra.
E' come non mangiare i tortellini a Bologna o non bere il caffè a Napoli etc.
Mentre mangio, penso a tante cose: alla paura che abbiamo avuto noi che abitiamo il basso Veneto, al fatto che l'Italia non si può non amare nonostante tutto (e tutti!), al patrimonio artistico che ci circonda in tutto il nostro territorio, basta girare i paesi di provincia per trovare bellezze incredibili. Quella zona, per altro, è stata la zona delle signorìe, del mecenatismo, dei Gonzaga (a Mantova), del Gran Ducato a Parma e degli Estensi a Ferrara.
Quanta Storia. Ed è vero che la storia siamo noi e che nessuno si deve sentire escluso. (cit.)
Tutto a pezzi, tranne la gentilezza ed il sorriso di quelle persone. Tranne la forza emotiva di chi ha perso tutto, tranne sè stesso. Tranne la sconvolgente "non voglia" di lamentarsi, perchè non serve. Tranne la non invidia perchè tu stasera vai a casa e dormi sul tuo letto. Tranne la mano di una mamma che accarezzava il suo pancione seduta su una panchina. Tranne le lacrime silenziose di una signora anziana con le mani giunte che pregava Dio.
Tutto a pezzi, tranne la Vita che va avanti, inesorabilmente e se c'era qualcuno impegnato a far dare "un segnale forte al Paese" con dei militari che sfilano il 2 Giugno, la gente dell'Emilia lo ha già dato quel segnale forte al Paese. Dalla mattina successiva il disastro. Quando ti rendi conto che è tutto a pezzi, tranne la tua dignità.