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lunedì 24 ottobre 2011

Quando il macabro diverte

Chissà cosa direbbe Darwin riguardo all'evoluzione della razza umana oggi.
Sicuramente sarebbe consigliato di non accendere la televisione in sua presenza.
Per carità, me ne guardo bene dall'essere "perbenista" o "buonista", ma qui non si dà mai molta importanza al fatto che le stesse immagini che vedi tu, uomo, le possa vedere anche un bambino.
Allora che lavoro farebbero i vari pseudodirettoriditelegiornale (?) piuttosto che gli ideatorideipalinsestitelevisivi? Già.
Siamo un paese psicofarmacizzato (cit.) di salotti televisivi in cui si discute (?) se Sarah Scazzi è stata violentata e da quanti, in cui si parla per mesi della ragazza massacrata in Umbria piuttosto che di quella in provincia di Bergamo.
Ed è un plastico dietro l'altro, una bocca rifatta dietro l'altra, un opinionista (?) dietro l'altro che buttano fango (merda) sulle anime di queste persone.
E mentre questi cialtroni guadagnano come avvoltoi per discutere sul "macabro", va in onda un reality qualsiasi, un bestemmione (contestualizzato, per carità) qualsiasi, un politico qualsiasi.
Siamo tutti attenti a ciò che viene discusso, sappiamo tutto di questi avvenimenti: ora del delitto, chi ha fatto cosa e come è stato fatto. Tutto.
Lungo spazio ad interviste del giornalaio di Avetrana, piuttosto che dell'opinionista (che di solito è un attore di fiction fallito) che dice la sua su questo o quel fatto.
Bello parlare dei morti, soprattutto perchè è difficile che tu venga contraddetto.
Bello anche vedere l'immagine straordinariamente ironica (!?) sulla morte di Marco Simoncelli, un ragazzo (prima che un campione).
E' tutto un divertimento: allora divertiamoci!
L'evoluzione dell'uomo ha portato a risultati sicuramente incomprensibili, ovvero, adorare l'orrore.
L'adorazione dell'orrore è prassi praticata in tutto l'occidente, specialmente in Italia.
Gheddafi (sì, quello del baciamano) ne avrà torturati a centinaia di innocenti, ma è proprio necessario far vedere il suo volto sanguinante (non sangue finto.. ) nelle ore del meriggio?
A quanto pare, è necessario. Così si fa share, audience. Si specula, evvai.
E poi chissenefrega (cit.) se i bambini vedono queste cose, d'altra parte dovranno pure diventare adulti, no?
No. C'è modo e modo per diventare adulti: ad esempio, che gli adulti, quelli veri, aiutassero loro di imparare ad apprezzare il bello della vita che non sono le tette grosse o i bicipiti scolpiti.
Il bello è semplicemente un tramonto, un pallone che rotola in un prato, un cane.
Per il "brutto" c'è tempo (cit.) e non c'è tempo che non venga.

lunedì 17 ottobre 2011

Lo "stupefacente" Giovanardi

E' vero che lo squallido mondo della politica ospita cani e porci (più i secondi, a dir la verità) ma è altresì vero che non tutti devono per forza avere libertà di parola.
Uno come Giovanardi, ad esempio, non dovrebbe neanche apparire.
Dovrebbe essere un brutto incubo, uno di quelli che poi ti svegli col fiatone, tutto sudato, e ti chiedi se quei mostri lì, esistono davvero!
Sì, quei mostri lì, purtroppo esistono davvero.
Egli esiste, e ogni tanto ne dà segnale, ovviamente in negativo.
Le sue boutade sono pressochè impresse nella memoria di molti, ad esempio nelle famiglie Aldrovandi e Cucchi.
Giovanardi all'epoca aveva addirittura anticipato La Russa (che, in quanto a minchionerie..) dicendo che Stefano "se l'era cercata, e che comunque la polizia non ha colpe...." e che Federico "doveva essere fermato in qualche modo, non si può far girare un drogato in quelle condizioni...".
Amen.
Descrivervi l'espressione di Ilaria (Cucchi) quando una volta le chiesi cosa ne pensasse di Giovanardi è impossibile.
Le lacrime sul viso dolce di Ilaria mi sono ancora oggi un nodo che probabilmente non scioglierò mai.

Brunetta, Calderoli, Gasparri, Capezzone ed affini, sono tutti personaggi su cui pure l'ironia diventa troppo stretta, Giovanardi invece non è uno su cui puoi ironizzare, perchè Giovanardi fa proprio incazzare!
Come quando, qualche giorno fa, il SOTTOSEGRETARIODESTOC. è andato a San Patrignano nella benevola (??????) comunità di Muccioli junior.
Vedendolo, i pazienti avranno pensato al perchè loro si sono fatti curare e a questo qui hanno dato un sottosegretariato, ma si sa, l'Italia è il paese della meritocrazia.
Davanti a 1500 persone, il nostro, l'ha sparata troppo, davvero, troppo grossa "con l'impegno di tutti, si è riusciti in questi ultimi anni, a far calare il consumo di sostanze stupefacenti".
Poi il discorso (?) è continuato ma fermiamoci qui, perchè occorre snocciolare qualche punto di domanda a questa affermazione:
1) Premesso che non ti rendi conto di ciò che hai detto, sarebbe utile sapere in base a COSA tu sia venuto alla rivelazione di questo enorme risultato.
2) Basta informarsi un po', magari leggere qualche libro, e si viene a conoscenza, mio bel Giovanardi, che proprio negli ultimi 5 anni, la 'Ndrangheta, ad esempio, ha QUADRUPLICATO il fatturato annuo, in termini di sostanze stupefacenti. Qui la domanda sorge spontanea: non è che per caso i boss delle 'ndrine se la sparano direttamente in vena la droga che comprano?
3) L'inizio della frase è interessante "Con l'impegno di tutti...". Tutti, chi? La polizia? Topo Gigio? L'Armata delle Tenebre? Paperino? Suvvia, Giovanardi! Ma chi sono 'sti "tutti"? Come fai a dire una cosa del genere e pretendere che la gente ti creda? I cartelli colombiani e messicani importano in Italia quantitativi inimmaginabili di droga ogni mese, le mafie fanno fatturati dell'importanza di 6 finanziarie e tu mi dici che con i tuoi amichetti (sniffatori di professione, per altro) sconfiggi l'impero del male?

Ascolta Giovanardi, a parte che hai sbagliato nettamente lavoro ma di questo tu non te rendi conto, l'unico tuo pregio è di avere l'accento come quello di Gino Cervi in "Peppone e Don Camillo" e quando ti sento parlare mi fai venire in mente quei due grandi del cinema. Detto questo, ogni volta che apri bocca, crei catastrofi.
Sei un democristiano bigotto, negli anni in cui i democristiani contano meno di Pecoraro Scanio (eehh?), sei una palla di lardo che, tra le righe (?), reputa giusti gli ammazzamenti di Cucchi e di Aldrovandi, sei quello che ha replicato a Vasco di "andarlo a dire alle famiglie con delle vittime, se di marijuana non è mai morto nessuno!" sei arrogante e di solito l'arrogante è uno che pensa di avere la ragione in tasca. Anche qui, hai toppato. Di marijuana non è mai morto nessuno, ciò non toglie che è più salutare bere una tazza di camomilla (lo sappiamo..) ma se Vasco deve andare a chiedere scusa ai parenti delle vittime dei morti PER UN'INCIDENTE STRADALE (e non di marijuana), io vorrei che tu, GIOVANARDI, risarcissi le famiglie dei morti di tumore ai polmoni perchè i soldi che la gente spende in sigarette te li intaschi anche tu, Giovanardi.

Riposa in pace Stefano, riposa in pace Federico. Non sa quel che dice.

lunedì 10 ottobre 2011

Stevejobs, (non) mi mancherai.

La morte di Steve Jobs mi ha lasciato un mezzo sorriso sul volto, non perchè ci sperassi, sia chiaro, ma perchè la morte mai non muore. (cit.)
Conosco la storia di Steve Jobs superficialmente non fosse altro per un documentario che ho seguito due estati fa con conseguente replica del "famoso discorso" ai neolaureati replicato in maniera ossessionante su e da facebook in questi giorni.
Jobs è stato un maledetto genio di questo secolo e questo mi basta.
Quello che non mi basta è il vedere l'affannosa passione (?) con cui il popolo del web ha salutato il nuovo messia (a quanto pare).
Lacrime, cilicio, gogna, suicidi di gruppo, pianti isterici, acquisti dell'ultima creazione della Mac (?) eccetera eccetera eccetera!
Non biasimo, non credo, non sono affamato e non sono pazzo.
La cosa che rende più triste tutta la vicenda è la massa che osanna un uomo (che la scuotesse proprio come un tuono, cit.. azione sbagliata!) che dalla sua ha avuto il merito di inventare qualcosa che prima non esisteva, lode e gloria, evviva.
Non ho mai avuto una gran passione per gli inventori moderni, forse perchè le invenzioni più importanti del '900 (in senso negativo) sono state la bomba atomica e Gasparri.
Jobs era una multinazionale con il saio da predicatore, un buon predicatore ed è forse questo che ha fatto da collante alla sua incredibile genialità.
La gente non ha bisogno di Steve ma solo di Stevejobs. Una marca, un'idea (un concetto, cit.) che è soltanto un'astrazione (ricit.).
La bramosità con cui vengono ripetute le frasi pronunicate da Stevejobs in vita, sono un qualcosa di insopportabile, suvvia.
La mia personale tristezza è l'osservare che per altri (e veri) geni di questo e dello scorso secolo non vi è stato pari trattamento.
Siamo liberi (?) di idolatrare chiunque, quantunque et ovunque.
Stevejobs la marca, l'icona, la mela morsicata ne sarà ben felice.
Steve, probabilmente ne avrebbe fatto volentieri a meno.

martedì 4 ottobre 2011

Il dialetto calabrese in tutto il mondo.

Ho terminato da qualche giorno la lettura del libro-intervista a Nicola Gratteri, dal titolo "Malapianta", a cura di Antonio Nicaso (Ed. Mondadori).
La Calabria è famosa nel mondo per (a mio modestissimo parere) il più bel mare italiano, quello della costa tirrenica soprattutto, e per aver dato i natali a Gattuso (?).
Ciò che viene spesso sottovalutato è l'esistenza della 'Ndrangheta che dall'ultimo decennio è la mafia più potente del mondo. Se Cosa Nostra ha fatto "rumore" con le stragi, la 'Ndrangheta usa compromessi silenti per arrivare ovunque. In tutto il mondo.
Secondo alcune indagini recenti della Cia è la mafia economicamente più potente ed è l'organizzazione in grado di cambiare le sorti del pianeta per potenza militare ma anche per potenza politica.
E' un'organizzazione diversa da Cosa Nostra poichè non è verticistica: non vi sono gerarchie e nemmneno capi.
Qui, sono tutti capi, ovviamente a seconda del grado d'importanza del cognome.
La 'Ndrangheta fa registrare un morto ammazzato ogni 190 ore, l'ultimo in ordine cronologico aveva 17 anni.
Si fa beffa di sistemi "vecchi" di potere come l'alleanza politica: oggi tutto è della 'Ndrangheta.
In Calabria non vi è azienda sotto il braccio armato delle 'ndrine: dal lattaio alle fabbriche siderurgiche.
Direte voi, cosa importa a questi qui del lattaio che al massimo fattura briciole? Niente, infatti, però mettere sotto scacco il lattaio è dare un segnale che questi qui non abbassano la guardia. Mai.
Mentre in Sicilia negli anni 90 i mafiosi erano occupati a far saltare in aria i magistrati, i calabresi hanno stretto accordi sul business più potente di tutti i tempi: la droga.
Tutta l'America del Sud è "colonizzata" dagli 'ndranghetisti che hanno accordi rigidissimi con i cartelli colombiani e messicani (i maggiori produttori di cocaina al mondo) con i quali si scambiano favori.
La droga che parte nei container dal Sud America arriva nei porti "amici": Olanda, Germania, Spagna dove vi sono pochissime leggi restrittive al riguardo, per poi farli arrivare "in qualche modo" in Italia.
L'Africa è colonizzata attraverso il mercato nero dei diamanti, l'Asia per gli organi, l'America per la droga, l'Europa per gli investimenti.
Gli 'Ndranghetisti hanno soldi, eccome se ne hanno, e investono (e lo fanno ora, quando non può farlo nessuno) sul mattone. Il Nord Italia è completamente in mano alla 'ndrangheta che in occasioni come la TAV e l'EXPO si tuffa a capofitto.
Il giro d'affari dell'organizzazione criminale più potente al mondo è pari al PIL di 4-5 stati africani all'anno.

Una volta lo Stato combatteva i mafiosi, ora le due parti sono difficilmente differenziabili.