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martedì 4 ottobre 2011

Il dialetto calabrese in tutto il mondo.

Ho terminato da qualche giorno la lettura del libro-intervista a Nicola Gratteri, dal titolo "Malapianta", a cura di Antonio Nicaso (Ed. Mondadori).
La Calabria è famosa nel mondo per (a mio modestissimo parere) il più bel mare italiano, quello della costa tirrenica soprattutto, e per aver dato i natali a Gattuso (?).
Ciò che viene spesso sottovalutato è l'esistenza della 'Ndrangheta che dall'ultimo decennio è la mafia più potente del mondo. Se Cosa Nostra ha fatto "rumore" con le stragi, la 'Ndrangheta usa compromessi silenti per arrivare ovunque. In tutto il mondo.
Secondo alcune indagini recenti della Cia è la mafia economicamente più potente ed è l'organizzazione in grado di cambiare le sorti del pianeta per potenza militare ma anche per potenza politica.
E' un'organizzazione diversa da Cosa Nostra poichè non è verticistica: non vi sono gerarchie e nemmneno capi.
Qui, sono tutti capi, ovviamente a seconda del grado d'importanza del cognome.
La 'Ndrangheta fa registrare un morto ammazzato ogni 190 ore, l'ultimo in ordine cronologico aveva 17 anni.
Si fa beffa di sistemi "vecchi" di potere come l'alleanza politica: oggi tutto è della 'Ndrangheta.
In Calabria non vi è azienda sotto il braccio armato delle 'ndrine: dal lattaio alle fabbriche siderurgiche.
Direte voi, cosa importa a questi qui del lattaio che al massimo fattura briciole? Niente, infatti, però mettere sotto scacco il lattaio è dare un segnale che questi qui non abbassano la guardia. Mai.
Mentre in Sicilia negli anni 90 i mafiosi erano occupati a far saltare in aria i magistrati, i calabresi hanno stretto accordi sul business più potente di tutti i tempi: la droga.
Tutta l'America del Sud è "colonizzata" dagli 'ndranghetisti che hanno accordi rigidissimi con i cartelli colombiani e messicani (i maggiori produttori di cocaina al mondo) con i quali si scambiano favori.
La droga che parte nei container dal Sud America arriva nei porti "amici": Olanda, Germania, Spagna dove vi sono pochissime leggi restrittive al riguardo, per poi farli arrivare "in qualche modo" in Italia.
L'Africa è colonizzata attraverso il mercato nero dei diamanti, l'Asia per gli organi, l'America per la droga, l'Europa per gli investimenti.
Gli 'Ndranghetisti hanno soldi, eccome se ne hanno, e investono (e lo fanno ora, quando non può farlo nessuno) sul mattone. Il Nord Italia è completamente in mano alla 'ndrangheta che in occasioni come la TAV e l'EXPO si tuffa a capofitto.
Il giro d'affari dell'organizzazione criminale più potente al mondo è pari al PIL di 4-5 stati africani all'anno.

Una volta lo Stato combatteva i mafiosi, ora le due parti sono difficilmente differenziabili.

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