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martedì 20 settembre 2011

Istruzioni per l'uso: la schiavitù

"L'ideologia malgrado tutto credo ancora che ci sia, è il continuare ad affermare un pensiero e il suo perchè, con la scusa di un contrasto che non c'è [...]". Questo è il ritornello di "Destra e sinistra" di Giorgio (Gaber n.d.r.), scritta alle prime albe del nuovo secolo.
Giorgio (Gaber n.d.r.), è risaputo che dal sottoscritto è amato, venerato ed adorato artisticamente et umanamente eccetera, eccetera, eccetera (cit.), era un uomo (?) che parlava di "pensiero", di "omologazione" e di "ideologia": termini che oggi non esistono più.
Termini che oggi fanno paura o che non fanno paura proprio per niente, proprio perchè, hanno perso il peso (poichè ogni parola ha un proprio peso specifico) del valore che ad esse era intrinseco.
Come fai, oggi, a parlare in questi termini? Non si può.
Non si può perchè "la morte sta nel non essere compresi" (daje).
La realizzazione dell'annientamento del pensiero è avvenuta grazie all'omologazione consumistica, capitalistica ed umana.
Una è la naturale conseguenza dell'altra.
Si voleva riprodurre lo stesso sistema del fascismo, del nazismo, del comunismo ma in maniera più subdola, più viscida.
Ecco come Giorgio (Gaber n.d.r.) e Pier Paolo (Pasolini n.d.r.) s'intrecciano e s'intersecano come due pilastri del pensiero, questo (chiaramente) sconosciuto.
Non si può oggi parlare di ideologia perchè non c'è. I "valori" della destra storica, ora, appartengono alla sinistra radical chic mentre i "valori" (soprattutto economici n.d.r.) della sinistra appartengono a quell'ammasso circense che risponde al nome della destra (??????) odierna.
Nella vita, come nella politica (quella vera), vi sono degli incontrovertibili dati di fatto, ne cito uno: il giustizialismo appartiene ad un pensiero liberale e destrogeno, cosa che nulla ha a che vedere con ciò che si definisce di "destra" oggi.
Ecco che allora se la colonna portante della democrazia e la linea continua da seguire per chi fa politica è, da sempre, l'ideologia, ovvero, la passione verso una precisa linea politica, e questa viene a mancare, vi è solo del gran marasma. Appunto.

Il "pensiero" è ciò che nobilità la persona, la rende libera e soprattutto la rende partecipe alla vita pubblica. Il pensiero, oggi, non esiste quasi più, poichè è stato anestetizzato da decenni di "cura massmediatica". Cito un esempio per rendere più chiaro il concetto: in un paese civile e normale (per i confusi, chiarisco che non sto parlando del nostro) un inquisito per Mafia sarebbe processato, condannato e mandato in galera. Da noi questo non succede ma quel che è peggio, ed è qui che entra in campo (?) il "pensiero", non si scandalizza nessuno.
Nessuno più si rende conto che un mafioso non può rappresentarmi e tanto meno governarmi.
Qui, passa alla grande, il teorema (da bar) secondo il quale "sono tutti uguali, se ci fossi tu, faresti altrettanto". Sto cazzo. (p.s. ora capite perchè ho una certa ostruzione non con i bar ma con chi ci passa la vita dentro)
Il piano perfetto per rendere un paese schiavo si conclude con un ultimo, ma fondamentale, passaggio: chiamasi "omologazione".
L'omologazione è comunque una scelta libera del popolo. Tutti siamo liberi, per fortuna. L'omologare è rendere definitivamente schiave le persone che avendo annientato un pensiero proprio, concedono la propria vita agli altri, senza mettersi in gioco in prima persona.
Esempio: domenica scorsa (18 settembre n.d.r) in molte piazze italiane vi era una raccolta firme per cercare di far promuovere un referendum per abolire la legge elettorale attuale, secondo la quale, chi ci rappresenta viene nominato dalle segreterie dei partiti: peggio che da noi, solo l'Uganda. (cit.)
Perfetto esempio della schiavitù popolare, ma ancor più perfetta, è l'etichettatura a "branco di comunisti" detta e fatta dalle demenzialità omologate che popolano questo paese. Si pretende troppo se si cerca di far capire loro che questa è una cosa che gioverebbe all'intera comunità, ecco che allora, la civiltà perde contro la dittatura, chiamata da Pasolini "civiltà dei consumi".
Notate bene che queste tre parole (pensiero, omologazione ed ideologia) sarebbero parallele, nelle dittature si incontrano.
La tanto vituperata "crisi" è nata da questi concetti, studiati a tavolino da chi, crocefiggeva Hitler ed esaltava Gandhi. Alleluia!

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