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lunedì 2 luglio 2012

Sul carro dei perdenti

Voglio salire sul carro dei perdenti!
Fatemici salire.
Voglio salire sul carro di quelli che a mente fredda hanno detto che questi Europei non s'han da fare (pseudocit.) a forza di vedere cani sgozzati e sentire notizie di calciatori sempre più in Questura e sempre meno in campo, e che poi si son resi conto che non serve a nulla fare i "coerenti".
Anche perchè non sono mai stato coerente!
E' vero, sono tutti milionari, probabilmente è tutto pilotato (anzi, sicuramente), però questo Europeo mi ha divertito, anche più del Mondiale vinto in Germania.
Se il mondo fosse giusto, non si sarebbe giocato, come non si sarebbe dovuto giocare in Sud Africa e così via.
Però penso che nell'anno dei terremoti, tellurici e non, una carezza di leggerezza ci stava bene.
Non ho voglia di pensare a che fine faranno gli stadi in Polonia come quelli in Sud Africa, non voglio pensare ai cani massacrati e nemmeno al conto in banca di Balotelli.
Voglio pensare che Prandelli è una brava persona che ha portato in Ucraina 23 giocatori, con 2 ragazzi neri per la prima volta (e questa, scusate, è una notizia!) e che ha cercato di fare calcio.
Difficile perchè i giornalisti cercavano ancora il "probabile Paolo Rossi" e iniziavano sempre i discorsi ricordando che dopo i grandi scandali e dopo le brutte partenze, l'Italia vola.
E invece no.
Invece il calcio come dice Pasolini ha i suoi poeti e i suoi prosatori e se sei più scarso, perdi.
E' vero: nella Spagna ci sono 20 giocatori che giocano in due squadre soltanto, da noi no.
E' vero: loro prima di tirare in porta fanno anche una ventina di passaggi di prima, è arte, la loro.
E' vero: non avevi nè Baggio, nè Pablito, nè Cannavaro.

Complimenti Mister, complimenti a Casillas che sul 4 a 0 chiedeva "rispetto" per l'Italia, complimenti a Pirlo che usando il gergo pasoliniano è un poeta fantastico, complimenti alla Spagna che non possiede prosatori.

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