E' davvero triste ricordarsi di Peppino Impastato oggi.
Peppino è uno di quelli che ti fa sentire orgoglioso di essere italiano.
E' triste perchè è morto, anzi, non è morto, è stato ammazzato 33 (trentatre) anni fa dalla Mafia che è quella cosa inventata dai giudici.
Quella cosa che è servita come trama per "La Piovra" ed è quella cosa che ci contraddistingue in tutto il mondo.
E' triste perchè Peppino ha pagato la scatenata voglia di libertà saltando per aria.
E' triste perchè dopo 33 anni se non ci fosse facebook i ragazzi non saprebbero manco chi è Peppino Impastato.
E' triste perchè gli eroi in questo paese vengono ammazzati due volte.
E' triste perchè i programmi scolastici si fermano puntualmente alla seconda guerra mondiale.
E' triste perchè Raiuno avrebbe dovuto programmare "I Cento Passi" stasera e non le solite cagate da populino becero.
E' triste perchè sembra che Peppino sia morto per niente, perchè viene ridicolizzato oggi dallo Stato, da quello Stato che lui, da Cinisi, voleva cambiare con una Radio Libera.
E' triste perchè Peppino Impastato è un santo laico e martire di questo paese.
E' triste perchè fa incazzare.
Fa incazzare che il coraggio di gridare la propria voglia di libertà vada a pari passo con una bomba.
Fa incazzare che oggi (sì, proprio oggi) un uomo con i capelli bianchi che contesta il Presidente del Consiglio venga menato davanti a tutti dalla Digos.
Fa incazzare che Peppino venga etichettato sotto delle bandiere che non hanno niente a che vedere con le sue idee.
Fa incazzare che non un uomo di questa pseudosinistra lo ricordi.
Fa incazzare e basta.
Tante parole non servono.
In tanti (è un dato di fatto) puntano il dito contro i giovani colpevolizzandoli di non "muovere il culo".
E' vero, i giovani hanno sempre delle responsabilità, soprattutto quella del non credere nel bene.
Io ci credo nel bene e voglio ricordare Peppino così:
"Gli uomini guardano il cielo
E si stupiscono,
Guardano la terra
E si muovono a pietà,
Ma, stranamente,
Non si accorgono di loro stessi."
Peppino Impastato.
Commovente Carlo...e la rabbia cresce anche in me. Dimenticare è da anni lo sport nazionale praticato con maggiore successo e mette tanta tristezza. Io sono giovane, IO VOGLIO RICORDARE!
RispondiEliminaBeatrice B.