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martedì 13 dicembre 2011

Ezio Vendrame

Classe 1947. Ex calciatore, ora poeta.
Tra le altre ha indossato le maglie di Udinese, Vicenza, Padova e Napoli.
In campo era geniale, fuori di più.
Calciatore di classe, di gran classe, segnava dalla bandierina del calcio d'angolo ma era un anarchico, un poeta, un pasoliniano, un grande amico di Piero Ciampi, uno che partecipava ad orgie messe in poesia qualche anno dopo, uno che beveva (e beve) tanto, uno a cui non si poteva chiedere di rispettare le regole.
Ezio mi ha fulminato nel 2003 con il suo libro "Vietato alla gente perbene", lo comprai dal titolo, a scatola chiusa.
Poi andai a cercare questo poeta-genio su Gogòl (cit.) e scoprì che questo aveva Tutte le carte in regola.. (cit.) per diventare un fuoriclasse!
Ma a lui non fregava un cazzo di guadagnare soldi, tant'è vero che quando gli veniva proposto di vendersi le partite rifiutava e rimaneva fuori squadra!
E' nato a Casarsa della Delizia, Ezio, come il suo (e mio) maestro.
Basta un episodio per raccontare Ezio Vendrame: partita di Coppa Italia a Livorno, in campo c'era Ezio, in tribuna a vederlo giocare, il suo amico (poeta) Piero Ciampi. Quando Ezio si accorse di quella grande presenza, prese il pallone in mano, davanti ad uno stadio allibito ed esclamò "Non si può giocare a calcio davanti ad un poeta!!". Espulsione per fallo di mano che lui festeggiò con Piero a litri di rosso (immaginatevi se succedesse adesso).
Vendrame è così, ora sta male, è solo, vive in Friuli, mal sopporta tutti, pure gli amici. Troppe sigarette, troppe sbronze, troppe scopate. L'ho cercato invano, non l'ho mai trovato.
Posso affermare che è uno dei più grandi poeti italiani viventi. Un personaggio assoluto, uno spirito troppo alto.
Mi chiedo: perchè in questo paese i Poeti muoiono soli e dimenticati?
Ezio Vendrame, l'ultimo dei "maledetti".

Sua questa citazione sublime: "Io non amo la tua fica perchè è fica, ma perchè è tua."

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