Visualizzazioni totali

lunedì 2 aprile 2012

Romanzo di una strage. Di Stato.

Spero di farla breve, spero.
Premetto che vorrei che questo film (come altri) ben fatti made in Italy, chessò, il "Paolo Borsellino" con Giorgio Tirabassi, le varie serie da "Romanzo Criminale" (Magliana) a "Faccia d'angelo" (Mala del Brenta) la vedessero più giovani possibile.
Mi piacerebbe che nel ventennale delle stragi mafiose ci fossero tanti artisti che in teatro portassero la storia epica di due uomini (e dei loro ragazzi) prima che ancora dei due giudici e delle loro scorte.
Mi piacerebbero tante cose. E' vero.
Non voglio soffermarmi sulla qualità, a mio parere ottima, del film "Romanzo di una strage", dove c'è stato il meglio che il cinema italiano possa offrire attualmente (Laura Chiatti a parte).
La storia è quella che conta.
Perchè si sa che "la storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso".
E siccome la storia siamo noi, in ogni azione che facciamo, in ogni momento della nostra vita, è bene pur conoscerla, la storia.
La storia, in questo caso, parla di una vicenda successa oltre quarant'anni fa, con persone saltate per aria, con dei suicidi-omicidi, con degli omicidi mai risolti.
Ad oggi (e per sempre) quella strage rimane impunita.
Come rimarrà impunito l'omicidio (di Stato) Pasolini, come la vicenda (di Stato) Ustica, come Mattei e come i tanti, troppi, misteri italiani risolti.
La liberazione dal nazifascismo ci è costata cara, abbiamo dato il paese totalmente in mano agli americani e, si sa, non c'è popolo più stupido degli americani. (cit.)
I frutti del dominio occidentale in Italia sono sotto gli occhi di tutti: dei burattini ci (vi) fanno credere di far politica, mentre loro (gli americani) giocano alla guerra usando il nostro paese e i nostri uomini.
Ecco perchè sono Anarchico, perchè provo un profondo ed istintivo odio per lo Stato. Per questo Stato.

1 commento:

  1. Visto.

    ... «per quanto voi vi crediate assolti, siete lo stesso coinvolti».

    RispondiElimina