Succede che oggi un ragazzo tibetano di 27 anni si dà fuoco davanti al presidente cinese, tale Hu Jintao.
Come al solito, i giornalisti di regime passano sotto traccia questa notizia, molto più interessati ai giuramenti di Monti e degli altri parassiti che continuiamo a mantenere.
Io vi chiedo: secondo voi, perchè un ragazzo tibetano, della mia età, si dà fuoco davanti all'uomo più importante cinese?
La risposta è quasi logica: per manifestare.
Sì, ma manifestare cosa?
Perchè i cinesi non la mollano col Tibet (che è il popolo più pacifico del mondo intero, secondo solo agli americani, dai.. sto scherzando!) e lo vogliono invadere a tutti i costi?
Cosa gli avranno fatto mai un gruppo di monaci in saio arancione, rasati a zero che pregano tutto il giorno?
Niente, infatti. I monaci tibetani non fanno nulla.
Ma allora cosa vuole la Cina (che ricordo essere la prima potenza militare al mondo) dal povero, lennoniano (?) e pacifico Tibet? Un popolo che potrebbe sopportare in silenzio perfino le cagate di Gasparri!
Allora: il Tibet probabilmente è la parte del mondo dove ci sono i più importanti giacimenti minerari (uranio e litio), detengono il legname che potrebbe soddisfare la Cina intera per sempre, possiede una zona, denominata "del Quidam" dove di petrolio, zinco ed oro ce n'è a volontà.
Ma soprattutto ha la più grande riserva d'acqua dolce del pianeta: un immenso mare!
Da lì nascono le sette sorgenti dei fiumi più importanti di tutta l'Asia, il bacino d'acqua di cui sopra, soddisferebbe il fabbisogno idrico di circa 3 miliardi di persone.
Tutto questo viene calcolato in un valore di parecchi bilioni di dollari.
Il problema sapete qual è? Che ai tibetani, non gliene importa un granchè.
Mica è colpa loro se si vivono in un paradiso terrestre, ma è merito loro se non lo inquinano.
Ora che l'acqua è diventata più importante del petrolio, tutti la vogliono, il problema è che nessuno ne ha più.
Immaginate, per un momento, cosa sarebbe l'Italia senza inquinamento, cioè senza italiani.
Non sarebbe forse un paradiso terrestre, forse meglio del Tibet?
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