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martedì 13 marzo 2012

Non era meglio il flipper?

Quanto è bella la modernità.
Quanto è bella la tecnologia.
Quanto è bella l'informatica.
E' bella, è vero, dal tuo divano con un affarino piccolo schiacciando (perchè il verbo "cliccare" in realtà non esiste-rebbe, n.d.r.) un tasto "parli" con persone che abitano a migliaia di km di distanza.
A volte, a me è successo, queste persone diventano da semplici conoscenti (o contatti) ad amici di cui ti fidi, persone con le quali ti confidi e gli dici tutto, anche le tue cose più personali e magari le conosci da un mese e non sai neanche il tono della loro voce.
Altre volte, a me non ricordo se sia successo (....), conosci una donna e può nascere una bella amicizia, altre volte può anche nascere un amore, altre volte ancora ci si può "fottere" (uso questo verbo in onore del grande Charles Bukowski) amabilmente per un tot di tempo.
E' vero, tutto straordinariamente moderno. Poi però dopo un paio di orette di navigazione, ti sei incollato al divano e ti viene sete e allora posi sul tavolo quell'affarino che ti permette di parlare con un amico dall'altra parte del mondo (l'affarino intanto è diventato rovente) e ti rechi in cucina daddove (?) estrai una bella bottiglia d'acqua e ti disseti. Bella fresca. (cit.)
Allora ti rendi conto che sei sempre a casa tua, alle prese col tuo frigo e che quell'affarino famoso, è vero, è meraviglioso, ma resta sempre un.... affarino. Rovente pure.
E allora lo spegni, ti stendi sul divano e ti viene da pensare: ma non era meglio il flipper?

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