A mio parere la voce femminile più rock d'Italia.
E c'è voluto quel genio (a volte) di Edoardo Bennato a cucirle addosso un vestito che solo lei poteva indossare.
Lei con quelle immancabili calze a rete.
Lei, provocatoria e dissacratoria.
Lei che è una di quelle impossibili da ignorare.
Loredana Bertè è così: prendere o lasciare.
Forse mai presa sul serio o forse troppo presa sul serio: forse si è sempre parlato troppo di Bjorn Borg e delle parecchie partecipazioni a Sanremo nei quali ha dato, a volte, il peggio di sè.
Sta di fatto che nel suo palmaires annovera ventiquattro album, mica cotica (cit.).
Forse il suo difetto (tra virgolette) più grande è che è stata la sorella della grande Mia Martini, che l'ha fatta passare spesso come "la sorella di".
Ora la si sente in radio spesso e volentieri, in un pezzo rock, dove l'interpretazione è magistrale, dove quando dice la frase "ma quale musica leggera.." avrebbe voluto aggiungerci pure un "CAZZO, ma quale musica leggera!?".
La si sente incazzata più che mai, lei che in carriera ha collaborato, tra gli altri, con Fossati, Pino Daniele, Enrico Ruggeri, ora si dà a nuova vita.
Testo scritto da Bennato, si diceva, e pezzo prodotto da quel grande musico di Mario Lavezzi.
Bellissima, suona da paura.
Lei ed il pezzo sono una cosa sola, sono un urlo in mezzo a tanti debosciati che cantano che l'amore è bello se non è litigarello. (?)
Ci voleva questa Loredana Bertè.
E' come una pioggia nel deserto, è come un filosofo in Parlamento (?), è come uno che ti dice che alla fine il rock italiano non è capace di farlo solo Vasco.
Nella sua ultima partecipazione a Sanremo, assieme a gomorratunait (Gigi D'Alessio, n.d.r.), ha dato segnali di risveglio perchè anche quel pezzo suonava ed era okay per la Bertè, peccato appunto che duettasse con il fidanzato della Tatangelo (non trovavo offesa più perfetta!).
Avanti Loredana, avrai oltre sessant'anni ma li porti gran bene, e incazzati che te ne fanno trenta di meno
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