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lunedì 14 febbraio 2011

Il Pirata

A volte non importa il perchè, a volte ci basta l'essenza delle cose.
Ci sono personaggi che attraversano il cuore della gente, delle persone di ogni età e di ogni appartenenza, di ogni credo, di ogni fede e di ogni pensiero.
Ci sono emozioni che cancellano le differenze ideologiche, quelle politiche, quelle sociali.
Quando Marco Pantani scalava la Francia (ed il mondo) ero ignorante di ciclismo, come lo sono ora, non conoscevo le regole e non l'ho mai seguito.
Sapevo, tramite i racconti di mio nonno, dei Coppi e Bartali, eroi epici d'un tempo, che hanno unito un paese in fase di costruzione e si sono fatti raccontare ed amare non solo per le vittorie, per i numeri, per le statistiche ma anche e soprattutto per la passione e la bellezza dei movimenti in sella alla loro bici.
Marco Pantani emozionava: la sua smorfia di fatica emozionava, le sue gambe disegnate a matita emozionavano, il suo sorriso emozionava, il suo stile, la sua parlata, la sua voglia e la passione che metteva emozionavano.
Quando il Pirata vinse il Tour de France era sul tetto del mondo, era diventato leggenda, perchè solo il ciclismo ti fa meritare di arrivare sul tetto del mondo.
Perchè tu in piedi sui pedali scali le montagne, le colline, attraversi le pianure e i paesaggi sembrano quasi tutti uguali e non distingui più i colori dei paesaggi perchè sei troppo preso dall'arrivare prima di tutti.
E allora la gente parla di te, ti senti chiaccherato, i giornali parlano di te, sai che stai scrivendo la storia dello sport italiano e mondiale e non puoi esser indifferente a ciò.
Perchè la storia non la scrivono i mediocri, la storia la scrive chi, come il Pirata, sbuca dalla folla e scatta in fuga.
E poi è una storia tremendamente tipica italiana, la macchina del fango che si mette in moto, i giornalisti che ti sputtanano, il populino che prima ti osannava e poi ti butterebbe a mare come uno qualsiasi.
Ma Marco Pantani non era uno qualsiasi, Marco Pantani è stato un eroe tragico, è stato un eroe fragile ed epico, uno che ti fa scrivere le canzoni e i libri perchè la sua forza diventa la tua, la sua faccia scheletrica e la sua fine apocalittica raccontano meglio di mille parole.
Le parole sono macigni e il Pirata li sapeva scalare "...in fuga da tutti noi."

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