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lunedì 1 ottobre 2012

I-Phone 5: i veri poveri

Mi meraviglio di chi si meraviglia. (è una citazione mia)
Tutti a ciarlare come in un pollaio dal recinto d'oro per l'avvento di un cazzo di telefono e tutti a sentirsi superiori perchè... "io non ce l'ho!".
Ma di cosa stiamo parlando?
Di un telefono che costa quanto due mesi di stipendio di un lavoratore part-time e di file e file di pecore impazzite davanti ai negozi con la mela morsicata.
E allora Steve Jobs venerato più di Cristo e Jimi Hendrix. (?)
Ma perchè?!
Perchè siamo così stupidi?!?
Io non sono mai stato un moralista, anzi, nei miei ventisei anni sono sempre andato contro tutto e contro tutti.
Non scomodo gli Scritti Corsari di Pasolini e nemmeno i testi gramsciani (cit.), non li scomodo, non per queste idiozie.
Uno che vuole l'Iphone 5 è uno schiavo, niente di meno.
E' stato bombardato ed educato dal dio del consumismo e ne è felice.
E' felice come un bambino perchè non pensa a niente e non lo fa perchè tutto va bene. Sono quei tipi che non si fanno mai domande e che mi stanno indubbiamente sul cazzo molto più di Gasparri. (?)

A questo punto, però, mi sorge un dubbio: quella dell'IPhone 5 è la stessa gente che si lamenta della crisi?
No, perchè, a Padova ho visto io delle persone in Piazza delle Erbe andare a raccattare i rifiuti dai cassonetti dei banchi di frutta e verdura appena chiude il mercato.
Siamo lo stesso popolo? Sì, siamo lo stesso popolo.
Ah ma allora aveva ragione persino Mussolini a dire che il popolo italiano è ingovernabile (passatemi la provocazione, dai).
Allora tutti davanti ad un pc o con l'Iphone 4 a condividere link su facebook con l'immagine degli scontri di Atene e Madrid e parallelamente l'immagine di un negozio Apple con la fila fuori.
Sì, amici, siamo quelli a destra noi e non saremo mai quelli a sinistra.
Non lo saremo mai perchè sommariamente ce ne sbattiamo i coglioni, sia di Madrid che di Atene.
Non lo saremo mai perchè finchè c'è un piatto di pasta e la partita alla domenica siamo a posto.
Non lo saremo mai perchè ci hanno inventato facebook pur di non farci andare in piazza: uno scrive una frase terribile e rivoluzionaria (????) e si sente il nuovo Zapata.
Non lo saremo mai perchè fondamentalmente l'italiano è un caprone che va con i vincitori, con i fighi.
Va con i Mussolini, salvo poi rinnegarlo, va con la DC, salvo poi rinnegarla, va con Berlusconi, salvo poi rinnegarlo.
Eh già, Berlusconi!
Tutti a dargli contro, tutti contrari, tutti ad avercela a morte.
Ora ci siamo accorti che il problema non era lui (o meglio, non solo lui) perchè il problema siamo NOI.
Chiudo con una frase del Maestro Bergonzoni: " Per fare la rivoluzione, bisogna cominciare a farla dentro noi stessi!".

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